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Con l’Ora solare arriva l’Ora Felix

Nella TERRO(M)NIA di Magliacano tutto il resto è legale

A partire da Domenica 29 Ottobre, si passa all’ora solare, ma nella TERRO(M)NIA dello scrittore Gerardo Magliacano, abitata da gente sempre solare e dove il tempo continua a scorrere con cadenza legale, arriva l’Ora Felix. Da ottobre è iniziato il nuovo tour di presentazioni del prof. Magliacano che continuerà per tutto l’inverno fino a primavera, quando sarà presentato al pubblico il suo ultimo “romaggio”. La nuova stagione di book show ci porterà, pertanto, l’Ora Felix: si dormirà di meno, si faticherà di più per prendersi cura della (propria) terra, affinché rimanga “fertile” e “felice”. Il prossimo appuntamento è previsto ad Agropoli (SA), venerdì, 10 Novembre 2017, alle 19:00, alla Libreria indipendente L’ArgoLibro. In tale occasione Magliacano, scrittore della Valle dell’Irno e docente del “Ronca” di Solofra, accompagnerà i lettori nella solare e legale Campania Felix e per un’ora ci farà saggiare la sua generosità. Più che un progetto, si tratta, quello di Magliacano, di un nuovo e forse riconfermato impegno preso per  sostenere le realtà virtuose della nostra regione. Egli, in un’Ora Felix, questo il titolo  del suo nuovo progetto,  si è preso l’impegno di fare assaporare quanto di “fertile” e “felice” la nostra terra produce, che nella Storia le ha fatto conquistare l’epiteto, appunto, di FELIX. Attraverso i suoi scritti, l’autore cercherà di consegnarci le “ricette” che ne testimoniano il valore e la valenza di quell’attributo. Tutto quello che sarà possibile degustare in quell’ora è frutto di operosità, di onestà e di responsabilità a km0. Ogni alimento, ogni ingrediente sarà tracciato, narrato. Lo scrittore Magliacano ha dato un volto e ne ha raccontato la storia di ognuno di essi. Ed è inutile dirlo: tutto sarà Made in Campania, pertanto tutto sarà Felix. Ha dichiarato il prof. Magliacano che, in realtà, era già da qualche anno che rimuginava su una simile idea, da quando, ci spiega, «alcuni anni fa lessi su un giornale di un ministro della Nostra Repubblica, il quale asseriva che “di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia”. Fu allora che mi venne voglia di farmi un bel “panino alla cultura”. Certo, iniziare con Dante  non era cosa da tutti: ci volevano e ci vogliono ‘buoni stomaci’ e ‘palati sopraffini’, ed io ero abituato a ben altri pasti, umili e frugali,  pertanto mi sono limitato a farmi un panino con TERRO(M)NIA, di sicuro meno appetibile ma facilmente digeribile». La spontanea confessione dello scrittore salernitano e la sua genuinità, ci rimandano ai versi della coppia più famosa della canzone italiana, ad Albano e Romina, i quali cantavano anni fa che in fondo, la “Felicità” altro non è che “un bicchiere di vino con un panino,” magari con dentro un po’ di cultura per un’Ora Felix.
 

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