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Solofra. Aspettando la città del futuro, arrivano le bollette del presente.

Pochi giorni fa abbiamo partecipato in comune all’evento la Città del futuro, presenti il nostro presidente De Luca e tutti i Consiglieri Regionali Irpini, abbiamo salutato con speranza la firma di un protocollo che rappresenta bene o male un’ impegno della Regione per i nostri territori: una nuova area vasta.

Non so se ne sentivamo il bisogno, visto che ce n’era già una a cui non si è voluto partecipare, quella di Avellino, la nostra idea sulle aree vaste abbiamo avuto modo di ribadirla spesso in consiglio, e la ribadiamo qui, l’area vasta di Avellino aveva il limite di presentare un’evidente disomogeneità territoriale, ma era partita prima e a nessuno avrebbe fatto male ad aderire pur guardando a Salerno o immaginando altri scenari (come ha fatto Montoro).

L’area vasta fa sistema sui grandi numeri che comunque rimarranno piccoli se li confrontiamo con le aree del napoletano, ma è qualcosa, comunque è una modalità per superare i campanili e di progettare più in grande. Peccato che sia arrivata nel 2017 a 2 mesi dalle elezioni sulla programmazione dei fondi europei 2014-2020.

Specifichiamo che domenica è stata firmata solo la convenzione ora ci saranno tempi molto lunghi prima che si programmi un documento strategico e si riempia di contenuti con progetti di qualità ed esecutivi.
Decideranno i contenuti ovviamente i sindaci e i tecnici (?) che fanno parte dell’accordo e che si costituiranno in una sorta di cabina di regia di cui ancora non conosciamo il costo-beneficio per le comunità.Speriamo che i portatori di interesse se sono stati sentiti, non siano stati interpellati nelle segrete stanze in un clima condizionato dalle imminenti elezioni amministrative. Intanto nelle case dei Solofrani, già in affanno, col lavoro e con il quotidiano arrivano le bollette di acqua e spazzatura.Certo abbiamo sempre sostenuto che le tasse vanno giustamente pagate, andrebbero però pagate in maniera dilazionata, per diminuire gli affanni delle famiglie in crisi,le due fatture insieme incidono su ogni famiglia media per più di 500-600 euro. Vanno anche pagate di valore corrispondente ai servizi resi e dovrebbero essere di FACILE lettura. Ora, passi per la spazzatura su cui aspettavamo con fiducia un riduzione di cui francamente non ci siamo accorti. Ma sull’acqua? Che non abbiamo avuto per 6 mesi? Non c’ è stato neanche l’atto di buona volontà di sottrarre ai cittadini il costo che hanno subito per l’acquisto di acqua minerale e/o di costose autoclavi a chi si a chi no, e l’aumento Enel aggiuntivo per il funzionamento di questi apparecchi a chi è imputabile?

Ricordiamo che in un caso simile accaduto ad Enna, la suprema corte di cassazione ha stabilito che: “L’acquedotto è tenuto a risarcire l’utente per il danno da mancanza di risorse idriche nel
periodo in cui il Comune aveva ordinato ai cittadini di astenersi dal consumo di uso
potabile dell’acqua: quale debitore del contratto di somministrazione, l’Ente deve
dimostrare di aver impiegato la necessaria diligenza per rimuovere gli ostacoli frapposti
all’esatto adempimento.”

E la diligenza nel nostro caso c’è stata? chi doveva averla? è lecito far pagare un servizio che non ha rispettato la carta dei servizi tra ente gestore e cittadino che è un contratto a tutti gli effetti?


Officina futura chiederà su questo un parere legale, ovviamente a nostre spese, mentre in giro si parla solo di 10 papabili a sindaco …francamente …e ci fermiamo qua.

Solofra, lì 22.03.2017                                                                                               Officina Futura

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