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Tempo Ordinario: Domenica 33.ma dell'Anno C (2024-25).

Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)

Tempo Ordinario: Domenica 33.ma dell'Anno C (2024-25)

Introduzione. Malachia annuncia la venuta del giorno del Signore e la necessità di essere pronti; Gesù in Luca ci avverte che essa sarà preceduta da segni straordinari e da persecuzioni; Paolo in 2Tessalonicesi esorta a stare impegnati, perché ignoriamo la data della venuta del Signore.

I - Malachia 3,19-20a – (a) Il profeta ammonisce: Ecco…: sta per venire il giorno del Signore degli eserciti per il giudizio universale, nel quale castigherà i cattivi; questi sono tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia, quelli che non fanno la volontà di Dio; per costoro il giorno verrà rovente come un forno: essi saranno come paglia e il fuoco li bruceràfino a non lasciar loro né radice né germoglio (19), perché non possano rispuntare. Anche oggi dominano la carne, cioè la ricerca del piacere, e la mentalità mondana, manovrate da Satana: chi se ne lascia schiavizzare, finirà nell'inferno lontano da Dio e nella sofferenza eterna. Son vissuti qui senza credere e amare Dio e il prossimo e nell’eternità continueranno nella loro solitudine. Preghiamo e impegniamoci per non essere fra gli ingiusti e per portarli alla conversione. (b) Avverte ancora il Profeta: il Signore verrà anche Per voi, che avete timore del mio nome, cioè per coloro che credono in Dio e vivono la loro fede con amore per Lui e il prossimo, ma anche verso se stessi e la Terra, che abitiamo; per costoro sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia (20), Dio stesso, che è come il sole, che sorge e irradia luce e calore, sorgenti di vita. Dio effonde già sul piano naturale la luce della verità e il calore del suo amore, ma per i credenti diventa sorgente di felicità temporale in questo mondo ed eterna nell’Aldilà; è Lui che si muove per venire e stare con noi (Ap 3,20): ora Lo percepiamo grazie alla fede; nell’eternità Lo contempleremo faccia a faccia.

II - Luca 21,5-19 - 1. (a) Noi viviamo fra la prima venuta di Cristo nell’umiltà e la seconda nella gloria. Fra le due venute si realizzano le profezie di Gesù: vi perseguiteranno. Gesù ne indica alcune senza escludere altre, che la cattiveria umana inventerà, per ispirazione dal diavolo. Egli parla di aggressioni; metteranno le mani su di voie processi, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, e trascinandovi davanti a re e governatori (12); Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici (16), sarete odiati da tutti (17) anche  uccideranno alcuni di voi (16). Tutto questo avverrà a causa del mio nome (12.17), per la fedeltà a Gesù e al suo insegnamento e per il rifiuto di rinnegarlo. Le persecuzioni ci sono da 2000 anni, ci sono ora in varie parti del mondo - come ci ricorda spesso il Papa -, e ci saranno sempre nei secoli futuri. Gesù fu chiaro: Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi (Gv 15,20). Orribili quelle dei primi tre secoli e quelle del secolo scorso per opera delle dittature nazifasciste e comuniste. Anche da noi oggi sono presi in giro i cristiani nei mass-media e nella vita quotidiana. Preghiamo per i cristiani perseguitati del nostro tempo e impegniamoci a una vita spirituale intensa per diventare forti nello Spirito. (b) Gesù avverte ancora i discepoli: Avrete allora occasione di dare testimonianza (13) della vostra fedeltà nella vostra vita ordinaria e in situazioni straordinarie, Però Mettetevi…  in mente di non preparare prima la vostra difesa (14), perché interverrà Lui personalmente: io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere (15); e seguirà tutto con attenzione e sotto controllo: nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto (8). E promette: Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita (19), cioè se essi perseverano nella fedeltà, si salveranno e avranno la vita eterna; e a volte per miracolo sopravvivranno. Affidiamoci a Dio, che certo ci darà il coraggio di sopportare fino al martirio. Evitiamo l’errore di pensarci in anticipo: quando ci sarà la persecuzione, noi ci penseremo con la grazia di Dio e ne saremo sostenuti; se ci pensiamo prima, lo faremo senza la grazia di Dio e ci spaventeremo. DiciamoGli con fede e speranza: “Mi affido a te: al momento opportuno mi darai grazia e forza per affrontare ogni situazione e restarTi fedele”. E Dio ci aiuterà.

2. Mentre alcuni discepoli parlavano del tempio, incantati per la sua grandiosità perché era ornato di belle pietre e di doni votivi (5), Gesù li avvertì: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta» (6). Essi, invece di chiedere come prepararsi a questo evento, domandarono con inutile curiosità: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?» (7); Gesù non li accontenta, ma parla della Sua seconda venuta e aggiunge la notizia della distruzione di Gerusalemme, perché gli Ebrei ci tenevano molto al tempio e alla loro città, e quindi la loro distruzione era per loro la “fine del mondo”. Gesù li avverte: Badate di non lasciarvi ingannare. Molti falsi cristi, non il vero Messia atteso, infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo della fine del mondo è vicino” (8). Egli raccomanda loro: Non andate dietro a loro! (8). Ci saranno avvenimenti impressionanti: rivoluzioni (9) e guerre (9); Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno (10); e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenzevi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo (11). Gesù li esorta: non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine (9; cfr. 12) del mondo  Tutti questi avvenimenti saranno preceduti - e accompagnati? - dalle persecuzioni. Tutto servirà a preparare l'incontro con Cristo. La seconda venuta di Cristo non pare imminente; comunque ci avviciniamo a quella data e questi segni iniziarono venti secoli fa e continueranno fino alla fine del mondo. Ma dobbiamo sempre essere vigilanti a praticare la fede, la speranza e la carità, e a farci trovare pronti a lasciare questo mondo in amicizia col Signore.

III - 2Tessalonicesi 3,7-12 – S. Paolo aveva accennato alla seconda venuta di Cristo e ora ne completa l’insegnamento; alcuni avevano pensato che Gesù sarebbe tornato presto e conclusero che era inutile lavorare. Paolo scrive amareggiato: Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione (11). Egli ricorda ai Tessalonicesi: noi… non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi (7) né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, per non essere di peso ad alcuno di voi, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno (8). Attenzione: Non che non ne avessimo diritto ma per darci a voi come modello da imitare (9; cfr. 7), Lui che, quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi (10). Perciò ordina: A questi tali, che si rifiutano di lavorare, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità (12). Gli Ebrei davano moltissima importanza al lavoro manuale, tanto che anche i rabbini, i professori universitari di allora, dovevano saper esercitare un mestiere manuale, disprezzato dai pagani, perché lo consideravano roba da schiavi. Ogni tipo di lavoro serve alla persona per vivere, per essere indipendente e badare a sé e ai suoi, per provvedere al futuro, per aiutare chi non può lavorare, per far progredire l’umanità, per imitare Dio che è sempre in attività (Gn 1-2; Gv 5,17), e Gesù, Maria e Giuseppe, che hanno lavorato. E col lavoro anche le tentazioni diminuiscono drasticamente. L’ozio è il padre dei vizi e la madre ne è la pigrizia.

EUCARESTIA. Dopo la consacrazione proclamiamo la pasqua di Cristo in attesa della sua venuta; la partecipazione alla Messa con la comunione è ottimo mezzo per prepararci all’incontro finale con Gesù giudice e salvatore. Preghiamo la Mediatrice di ogni grazia e S. Giuseppe, gli Angeli Custodi e i Santi Patroni, che ce lo ottengano gioioso. (mons. Francesco Spaduzzi)

Altri Temi: 1. Il tempio… ornato di belle pietre e di doni votivi (5). Tutta questa bellezza fu distrutta e, ancora di più, anche tutta l’organizzazione religiosa, a esso collegata, per i peccati dei capi e del popolo ebreo, come per il primo tempio. Pensiamo al cristianesimo fatto scomparire nel Medio Oriente e nell’Africa settentrionale… Anche colpa di noi cristiani? Perché no?

2. Maestro, quando… accadranno queste cose…?… (7). È una curiosità, fortemente sentita dagli Apostoli e dai discepoli di tutti i secoli, tanto che sono sorti persino gruppi protestanti, che già dalla loro denominazione mostrano che ne hanno fatto il punto centrale della loro dottrina. Altri poi hanno avuto la sfrontatezza di stabilire anche varie date… regolarmente smentite dai fatti…

3. Sentirete di guerre (9); vi saranno… terremoti (11). E i falsi cristi e i falsi profeti di turno annunceranno che la fine del mondo è imminente e ci saranno i soliti ingenui di turno che si  lasceranno ingannare, si ritireranno dal mondo nell’attesa di Chi certo verrà - ma non ha rivelato loro la data -, e fanno l’opposto della Parola di Paolo: “vivete lavorando con tranquillità” (2Ts 3,12).

4. …venendo li brucerà… sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia (19-20). La prima è la sorte degli empi, la seconda di quelli che hanno timore del Suo nome, dei giusti. Dio vuole certamente la salvezza di tutti ma vuole anche rispettare la loro libertà; a tutti offre la salvezza in dono per i meriti di Gesù, ma chi rifiuta le ispirazioni non si incammina per l'unica via del Paradiso, che  è Cristo.

5. …chi non vuole lavorare neppure mangi (9). Dobbiamo sfamare gli affamati? Certo. Dobbiamo aiutare chi vorrebbe lavorare e non ha da mangiare? Certo. Dobbiamo dar cibo ai pigri? No, perché non è educativo e non li aiuta a risolvere il loro problema. Il lavoro costa sacrificio e la loro fragilità potrebbe spingerli a preferire la dipendenza al lavoro.(mons. Francesco Spaduzzi)

 

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