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Acqua, rincaro in Irpinia: la maggioranza dei sindaci dice si.

Le tariffe del servizio idrico di Alto Calore rischiano di salire fino al 30% nei prossimi tre anni. Questa è la proposta che ha diviso i sindaci irpini e i loro delegati all’interno del Consiglio di Distretto Irpino dell’Ente Idrico Campano. Lo scorso 7 agosto, durante la votazione su 25 membri effettivi, la maggioranza ha votato a favore: dodici si sono espressi per l’aumento, che comporterebbe pesanti sacrifici per i cittadini. Quattro membri si sono opposti, due astenuti e, un dato allarmante, ben sette componenti risultavano assenti.

Tuttavia, l’approvazione definitiva delle nuove tariffe è stata rinviata. Il Comitato Esecutivo dell’Ente Idrico Campano, che era stato convocato per il giorno successivo, non ha potuto ratificare la decisione a causa della mancanza del numero legale.

Questa non è la gestione pubblica che i cittadini meritano. L’idea di un servizio essenziale, soprattutto su un bene primario come l’acqua, non può essere quella di scaricare il peso dei costi interamente sulle famiglie, al di là di ogni ragionevolezza. Un aumento di tale portata solleva seri dubbi sulla logica di chi dovrebbe tutelare l’interesse pubblico, senza spennare i cittadini per coprire i propri squilibri.

Ai sindaci che hanno votato a favore dell’aumento, chiediamo una dimostrazione concreta di solidarietà. Come segnale di vicinanza ai cittadini e per mostrare di essere i primi a fare la loro parte, suggeriamo di ridurre del 30% il proprio stipendio, destinando la quota a un fondo per affrontare le emergenze idriche sul territorio: finanziare iniziative volte a tutelare i cittadini, come pullman per manifestazioni a Roma o azioni legali collettive.

Per i sindaci che si sono astenuti o assentati dalla votazione, la loro mancanza di una posizione chiara su un problema di fondamentale importanza per la comunità è inaccettabile. A meno di giustificazioni gravi e documentate, chi si sottrae a una decisione così delicata si rende inadatto a rappresentare i cittadini. Chiediamo pertanto le loro dimissioni immediate.

È il momento che i cittadini si facciano sentire, chiedendo conto delle decisioni prese e agendo per un’Irpinia più giusta e solidale.

  

Carmine Pascale

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