Tempo Ordinario: domenica XI dell’Anno C - Santissima Trinità (2024-25)
Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)
Tempo Ordinario: domenica XI dell’Anno C - Santissima Trinità (2024-25)
Introduzione. Proverbi ci rivela la Sapienza, identificata col Figlio nel NT; Giovanni ci parla della Trinità e Romani anche della Trinità e delle virtù teologali.
I - Proverbi 8,20 2-31 - L'Autore vuole parlare non della sapienza umana limitata. ma della Sapienza divina, perfetta, degna di Dio, all'altezza di Lui e delle sue opere. Egli crede nell’unico Dio, ma cerca di riportare l'esistenza della Sapienza quanto più indietro è possibile nel tempo, fino a sfiorare l'eternità: Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, proprio all’origine (22) di tutte; d’altra parte la vede formata da Dio Dall’eternità (23), fin dal principio (23; cfr. Gn 1.1), quando non esisteva nulla: né abissi (24), né sorgenti (24), né basi dei monti e colline (25), né terra e campi (26); allora più che creata, fu generata da Dio (24; cfr. 25); nel NT Giovanni (1,18) parla del Padre che genera il Verbo e Paolo di Gesù come Sapienza di Dio (1Cor 1,24). Crediamo! (b) La Sapienza dice: io ero là (27) a fianco a Dio, quando creava i cieli (27) e il cerchio sull’abisso (27) e formava le nubi (28) e le sorgenti sull’abisso (28), quando stabiliva al mare i suoi limiti invalicabili (29) e le fondamenta della terra (29); essa era presente come artefice (30) - operaio o architetto? - e costituiva ogni giorno la sua delizia (30), di Dio, giocando davanti a lui in ogni istante (30) e sul globo terrestre (31), e ponendo le mie delizie nello stare tra i figli dell’uomo (31). Nell'AT la Sapienza è personificazione di Dio; nel NT con Sapienza di Dio si intende il Figlio, il Verbo, per mezzo del quale tutto è stato creato (Gv 1,3.10; Col 1,16) e che diventa uomo fra gli uomini, gioia del Padre per il suo amore obbediente e gioia degli uomini per la sua bontà misericordiosa e compassionevole. Preghiamo come Salomone per ottenere il dono della Sapienza (Sap 9,1-12).
II - Giovanni 16,12-15 - 1. (a) Gesù afferma: Tutto quello che il Padre possiede è mio (15) e dello Spirito Santo dice: dirà tutto ciò che avrà udito (13) da Gesù, perché prenderà da quel che è mio e (14; cfr. 15). In sostanza lo Spirito annuncerà le verità che ascolta e riceve da Gesù, come Gesù le riceve dal Padre, anzitutto ha dal Padre. Egli si riferisce a tutto il rapporto del Padre col Figlio e con lo Spirito Santo. Riflettiamo qualche momento. Il Padre genera il Figlio e gli dà tutto se stesso: gli comunica tutto quello che è e ha, eccetto la paternità, che è esclusivamente del Padre, è incomunicabile e per essa ha origine il Figlio da tutta l'eternità. Il Figlio riceve tutto dal Padre, ne è cosciente e grato e con amore infinito si dona al Padre totalmente, eccetto la figliolanza, l'essere figlio, che è esclusivamente sua, è incomunicabile e che lo fa esistere come Figlio distinto dal Padre da tutta l'eternità. Il Figlio procede dal Padre per generazione e riceve tutto dal Padre con la Natura Divina. Essi hanno tutto in comune, eccetto la paternità, che è propria solo del Padre, e la figliolanza, che è propria solo del Figlio. Padre e Figlio si conoscono con scienza infinita e si amano di amore infinito: da essi procede lo Spirito Santo, che è l’amore del Padre per il Figlio e del Figlio per il Padre e riceve dal Padre e dal Figlio tutto quello che Loro due hanno in comune: la Natura Divina con la potenza, sapienza e bontà infinite, e anche la stessa Verità, comunicata dal Verbo (Parola); così lo Spirito ha tutto in comune col Padre e col Figlio, eccetto il fatto di essere spirato da Padre e Figlio: l’essere spirato è esclusivamente suo proprio, è incomunicabile, ed è ciò per cui esiste dall’eternità come distinto dal Padre e dal Figlio. Le tre Persone Padre e Figlio e Spirito si conoscono con scienza infinita, hanno tutta la verità, si amano di amore infinito e hanno in comune anche la bontà e la potenza infinite, e gli attributi che sono propri dell’unica natura divina. E’ il mistero della SS. Trinità: noi crediamo, adoriamo, ringraziamo per la rivelazione, riconosciamo che capiamo poco. Lodiamo la fede di Maria e Giuseppe e dei Santi. In paradiso conosceremo e capiremo molto di più di quello che capiamo qui, ma non potremo mai capire totalmente Dio Padre Figlio Spirito, perché Dio è infinito e la nostra intelligenza è limitata. Stare con Loro è il Paradiso.
2. (a) Gesù avverte i discepoli: Molte cose, verità, ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso (12). cioè essi non possono comprenderle né pienamente né con facilità anche perché non hanno ricevuto ancora lo Spirito Santo; Questi verrà come lo Spirito della verità (13; 14,17; 15,26 e altrove). Lo Spirito verrà perché lo manderanno il Padre (Gv 14,26) e il Figlio (Gv 15,26;16,7) ed Egli guiderà i discepoli a tutta la verità (13), completa: non parlerà da se stesso (13) ma da ciò che ha udito (13) dal Padre (15) e dal Figlio (14; 15). Lo Spirito vi ricorderà ciò che io vi ho detto (15,26; cfr. 14-15) e anche vi annuncerà le cose future (13). Crediamo e accettiamo ciò che lo Spirito per mezzo degli Apostoli allora e del Papa e vescovi e preti oggi comunica alla Chiesa. Gesù ha glorificato il Padre comunicando la Parola del Padre e manifestando in Sé la vita di Lui; lo Spirito glorificherà il Figlio (14), comunicando la Sua Parola nella Chiesa e per mezzo della Chiesa; e noi glorificheremo lo Spirito, trasmettendo la stessa Parola. (b) Lo Spirito è fonte di tutta la nostra vita spirituale: (1) prima che essa abbia inizio, perché le Sue ispirazioni spingono a dare l’adesione a Cristo con la fede; (2) poi viene comunicata la vita divina col battesimo al bambino o con i sacramenti e la contrizione all’adulto, che si fanno per intervento dello Spirito; (3) infine ogni azione buona, piccola o grande, fatta in grazia di Dio, è realizzata con il sostegno della grazia “attuale”, che è dono del medesimo Spirito. Manteniamoci sempre docili all’influsso dello Spirito.
III - Romani 5,1-5 - Dio, per salvarci, ha mandato il Figlio nel mondo come uomo, perché con la sua vita di amore obbediente distruggesse i nostri peccati: per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo noi siamo Giustificati, resi giusti, agli occhi del Padre e siamo in pace con Dio (1); sempre Per mezzo di lui abbiamo anche…l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo (2). Questo piano di salvezza di Dio, tutto dono della sua misericordia per noi, è frutto della sua potenza, sapienza e bontà e siamo sicuri che esso, nonostante le nostre miserie, sarà efficace per noi, come lo è stato per i Santi di tutti i secoli. (b) Per essere salvati occorre anzitutto la fede (1.2) nella Trinità: qui si parla del Padre: dell'amore di Dio per noi (5), della pace con Dio (1), della gloria di Dio (2), che siamo chiamati a condividere; del Figlio Gesù che opera la salvezza (1); dell’attività dello Spirito: l’amore di Dio, che ha per noi, è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (5). La fede è la porta e l'inizio della salvezza. Dobbiamo essere saldi nella speranza della gloria di Dio (2), convinti che La speranza… non delude (5), niente illusioni e delusioni, perché siamo già salvati, anche se in modo provvisorio (Rm 8,24): confidiamo che Dio ci darà tutte le grazie e i mezzi necessari alla nostra salvezza, tenendo conto della nostra debolezza. Occorre la carità (5): che è la nostra risposta all'amore della Trinità. Le virtù teologali sono indispensabili per la vita cristiana. (c) Sopportiamo le tribolazioni (3), unendole a quelle di Cristo, con la pazienza (3), che rivela una virtù provata (4), grazie all’energia che speriamo (5) dall’aiuto dello Spirito, che possiamo chiedere e ottenere con la preghiera e i sacrifici,
EUCARESTIA. Nella Messa si rende presente Gesù e con lui il Padre e lo Spirito Santo; ci rivolgiamo al Padre come membra del Corpo Mistico del Figlio, animati dallo Spirito Santo. Chiediamo alla Vergine e a S. Giuseppe, agli Angeli Custodi e ai Santi Patroni, di ottenerci la grazia di fare sempre l’esperienza gioiosa della Trinità in ogni celebrazione. (mons. Francesco Spaduzzi)
Altri Temi: 1. Molte cose ho ancora da dirvi… Quando verrà lui, lo Spirito della verità… (12). Gesù conosce i suoi Apostoli con scienza infinita divina e scienza umana unica e sa valutare le forze dei Suoi; perciò annuncia con chiarezza alcune verità e altre le accenna, mentre prepara l’intervento dello Spirito per guidarli a tutta la verità (13).
2. Tutto quello che il Padre possiede è mio… lo Spirito prenderà da quel che è mio…(15). Padre e Figlio e Spirito hanno in comune l’unica natura divina e quindi tutto ciò che realizza la perfetta comunione fra le Tre Persone divine; conservano in proprio solo la Paternità, la Figliolanza e la Spirazione “passiva”, che sono incomunicabili e costituiscono la loro “personalità”.
3. Lo Spirito (13)… mi glorificherà… (14). Il Figlio glorifica il Padre facendolo conoscere e amare e con la sua obbedienza; il Padre glorifica il Figlio con l’esaltazione per mezzo della resurrezione e ascensione e sessione alla Sua destra; lo Spirito, tra l’altro, glorifica Padre e Figlio ricevendo e prendendo da Loro e comunicandolo agli Apostoli (13-15) e ai futuri discepoli.
4. Quando non esistevano gli abissi (24), io fui generata (24-25). L’AT non conosce la Trinità, ma ci sono brani, che si riferiscono allo Spirito di Dio (Gn 1,2, ecc.) specie la Sapienza nei Libri Sapienziali; Dio parla di Sé al plurale (Gn 1,26-27; 3,22; 11,7; Isaia 6,8) , che fanno pensare che Dio anche nell’AT abbia voluto preparare la rivelazione di questo mistero della Sua vita intima.
5. Giustificati per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo (1). L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci è stato dato (5). Si parla di Padre e Figlio e Spirito e del loro rapporto con noi, membra del Corpo di Cristo e figli del Padre e dimora e amico e sposa dello Spirito. (mons. Francesco Spaduzzi)