È stato firmato oggi, presso la Corte d’Appello di Napoli, un importante protocollo d’intesa tra la Corte d’Appello di Napoli, la Procura Generale e la Fondazione Pol.i.s., finalizzato alla realizzazione di una camera d’ascolto riservata alle vittime di reato, con l’obiettivo di fornire loro un ambiente protetto e rispettoso della dignità personale, in attuazione dei principi sanciti dalla Direttiva 2012/29/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea.
L’accordo, che rientra in una strategia condivisa di attenzione al ruolo delle vittime prima e all’interno del procedimento penale, mira anche ad evitare la vittimizzazione secondaria, assicurando un ascolto qualificato e riservato per le persone offese, i loro familiari e tutti coloro legati da un vincolo affettivo con la persona offesa, in tutti i casi in cui abbiano bisogno di supporto.
La camera d’ascolto – dotata anche di una modalità di osservazione e ascolto a distanza che consente alle vittime di seguire il procedimento giudiziario tramite videoconferenza o altri mezzi tecnologici - consentirà di seguire i procedimenti giudiziari senza la necessità di una presenza fisica nella sede del dibattimento, evitando il contatto diretto con gli autori dei reati.
La Presidente della Corte d’Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli, ha dichiarato: “La camera d’ascolto rappresenta un presidio fondamentale per la tutela dei diritti delle persone, innanzi tutto quelle vulnerabili, in particolare vittime o testimoni in ambito penale. Il nostro compito, come magistratura, non è soltanto quello di accertare i fatti, ma anche di garantire che il processo si svolga nel rispetto della dignità e dell’integrità psicologica di tutti i soggetti coinvolti. Grazie alla camera d’ascolto, si potranno condurre audizioni protette in ambienti sicuri e accoglienti. Ciò consente di ridurre il rischio di vittimizzazione secondaria e di ulteriori sofferenze, evitando che si debba ripetere più volte il proprio racconto. La camera d’ascolto non è solo uno spazio fisico, ma il simbolo di un approccio culturale che mette al centro la persona, soprattutto quando si tratta di soggetti fragili. Il nostro impegno è quello di assicurare che ogni voce possa essere ascoltata".
Il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Napoli, Aldo Policastro, ha sottolineato: “L’iniziativa si colloca nella cornice di una giustizia più attenta alla persona. Garantire alle vittime un luogo sicuro in cui essere ascoltate, e fornire loro assistenza, significa rendere il processo penale più equo, accessibile e sensibile. È un impegno che deve vedere unite tutte le componenti della giurisdizione.”
Il Presidente della Fondazione Pol.i.s., Antonio Palmese, ha commentato: “Questa firma conferma la volontà della Fondazione Polis di essere al fianco delle vittime non solo nella memoria, ma anche nel percorso difficile della giustizia. Offrire loro ambienti protetti e professionisti formati è una forma di tutela che contribuisce a ricostruire fiducia nelle istituzioni e rafforza il diritto a una giustizia realmente inclusiva.”