Logo

Solofra e il consumo di suolo

La lungimiranza di ogni classe dirigente e amministrativa dovrebbe prevedere la conservazione e la valorizzazione della “Bellezza” che ci circonda.

Del terremoto giudiziario, che in questi giorni riempie le pagine dei giornali, i notiziari locali e che fa discutere in piazza c’è un aspetto particolare che tra tutti va ed andrà ad inficiare sul futuro di Solofra. Infatti, quando si parla di abusi legati al mancato rispetto di vincoli paesaggistici o aree protette, ci riferiamo ad uno dei processi antropogenici che più di tutti trasforma il territorio, il consumo di suolo. Il suolo è una risorsa non rinnovabile che l’uomo, con le sue attività, consuma: le abitazioni, le strade, le industrie, le opere di urbanizzazione occupano parti di territorio trasformandole in modo irreversibile. Il ritmo di questi processi spesso è cresciuto parallelamente allo sviluppo delle economie, ma a volte è stato dettato dalla corsa all’avere. L’avanzata dell’urbanizzazione spinge all’occupazione di aree sempre più marginali, se non addirittura inadatte all’insediamento, come quelle paesaggistiche vincolate o a rischio idrogeologico e in generale il consumo di suolo è caratterizzato da una fortissima tendenza alla cementificazione anche in modo disordinato sul suolo libero. La lungimiranza di ogni classe dirigente e amministrativa dovrebbe prevedere la conservazione e la valorizzazione della “Bellezza” che ci circonda, includendola in ogni intervento e rendere ogni provvedimento non un’occasione di distruzione, ma di qualificazione del patrimonio, rispettando le risorse a noi tramandate. I monti, i boschi, la biodiversità che circonda Solofra è un grande patrimonio da rispettare e valorizzare. Ora tra le varie contestazioni portate da questa bufera giudiziaria troviamo l’inosservanza di vincoli paesaggistici per aree ricadenti in zona Parco dei Monti Picentini, l’inosservanza di vincoli di tutela in area Z.P.S. Picentini, assenza di piani di lottizzazione e insediamenti in aree con carenza di opere di urbanizzazione. Quando parliamo di trasformazione ci riferiamo proprio alla progressiva alterazione di superfici naturali dove si presuppone che il ripristino dello stato ambientale preesistente sia molto difficile, se non impossibile, a causa della natura del processo di stravolgimento. In questo momento particolare della storia sociale ed ambientale della nostra città non possiamo far altro che confidare nell’azione della macchina giudiziaria ma non possiamo non sottolineare gli effetti negativi sul territorio. La frammentazione del paesaggio con conseguenze su flora e fauna, ecosistemi e assetto idrogeologico, così come il danneggiamento in senso socio-culturale, poiché il paesaggio è anche percezione umana e identità storica sono quelli che si ripercuotono su ambiente e cittadinanza. Ma fondamentale, oltre alle strategie di controllo del territorio, è anche il ruolo svolto dalla pianificazione urbanistica. Lo studio della forma urbana, la programmazione degli insediamenti, il controllo e la gestione della densità dell’edificato hanno notevoli ripercussioni sulla sostenibilità del territorio.

Condividi quest'articolo

Altri articoli di Ambiente


Solofra. "Un tuffo dove l'acqua non c'è!"

Quest'anno l'appuntamento del Circolo Legambiente Valle Solofrana, il Big Jump, ha cambiato location. Purtroppo la preoccupante magra stagionale, così come testimonia l'attuale siccità, ci mostra le sorgenti in piena sofferen[...]

Contattaci

  • Telefono: 347/ 5355964

  • Email: solofraoggi@libero.it

  • Email: ilcomprensorio@libero.it

Seguici