Logo

Tempo di Avvento: Domenica II dell'Anno C

Nota introduttiva: Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per la  preghiera personale e l’omeliaSono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni


mons. Francesco Spaduzzi

francescospaduzzi@gmail.com

 

I - Luca 3,1-6 – (a) Luca colloca nella storia del suo tempo l'inizio e lo sviluppo dell'attività profetica di Giovanni Battista. Ci dice che era il quindicesimo anno di governo dell'imperatore Tiberio, mentre in Giudea era governatore Pilato, ed erano tetrarchi della Galilea Erode Antipa, dell’Iturea e di altro il fratello Filippo, dell’Abilene Lisania (1 Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconitide, e Lisania tetrarca dell’Abilene); a Gerusalemme era sommo sacerdote in carica Caifa, che però era manovrato dal predecessore Anna, suo suocero (2 sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa). Ogni uomo nasce e vive in un luogo concreto e a un certo momento della storia, in una certa civiltà e ambiente. Si incontra e si scontra con situazioni vantaggiose o dannose e con persone buone e cattive. Egli deve vivere il suo tempo e giudicare tutto secondo la Parola di Dio; guidato da essa, deve regolare la propria vita e i propri rapporti, accettando e valorizzando il bene e difendendosi dal male; anzi deve sapersi servire persino del male, senza farlo lui, per far avanzare il regno di Dio. Oggi siamo in pandemia e dobbiamo regolarci secondo le leggi giuste dello Stato; se abbiamo dubbi ci lasciamo guidare dalle indicazioni dei Vescovi e del Papa; essi si vaccinano, osservano le norme di prudenza e le raccomandano, ecc.; essi hanno mezzi per informarsi, che noi non abbiamo, oltre a essere assistiti da Dio più e meglio di noi. Regoliamoci secondo il loro esempio. (b) Dio amava gli uomini di tutto il mondo e della Palestina, dove c'erano ebrei pii e giusti, e anche alcuni lontani da Dio, come tanti Farisei e Scribi. A questo ambiente Dio rivolse la sua Parola per mezzo di Giovanni , il futuro Battista (2 la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto), per farlo profeta di quel tempo. Egli, da giovanissimo, forse alla morte dei genitori molto anziani, si era ritirato nel deserto della Giudea,, dove conduceva una vita molto sacrificata; verso i suoi 30 anni Dio gli comunicò ciò che doveva dire agli Ebrei di allora per prepararli ad accogliere Gesù; era sostenuto dallo Spirito Santo, che aveva ricevuto fin dal grembo materno nel primo incontro con Gesù, in occasione della visita di Maria alla madre Elisabetta (Lc 1,39ss). Dio ama tutti gli uomini: con gioia i giusti, con sofferenza i cattivi; ma li vuole salvare tutti e perciò a tutti manda la sua Parola, usando i canali più vari e anche più sorprendenti, per illuminarli e guidarli sulla via del bene e del giusto, sulla via di Gesù.

2. Giovanni Battista predica lungo le rive del Giordano (3 Egli percorse tutta la regione del Giordano); invita al cambiamento della mentalità e della vita, per ottenere il perdono dei peccati, e usa il rito del battesimo per esprimere la morte alla vita malvagia precedente (3 predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati). La sua predicazione era stata preannunziata dal profeta Isaia (4 com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia). Giovanni Battista è questa voce che nel deserto predica alle folle e le invita (4 Voce di uno che grida nel deserto) a preparare la strada comoda al Signore, che viene in mezzo agli uomini (4 Preparate la via del Signore); la strada deve essere pianeggiante: i burroni e i colli saranno spianati (5 Ogni burrone sarà riempito,/ ogni monte e ogni colle sarà abbassato); le vie tortuose diventeranno diritte (4 raddrizzate i suoi sentieri!; 5 le vie tortuose diverranno diritte) e ogni difficoltà sarà eliminata (5 quelle impervie, spianate). A ogni essere umano di ogni popolo sarà offerta la salvezza, che Dio solo può operare (6 Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!). La predicazione di Giovanni è un invito alla conversione: Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino! (Mt 3,2) e quindi vale anche per noi; dobbiamo abbandonare la mentalità sbagliata con le sue opere di prima e assumere quella nuova, che si esprime nel fare la volontà di Dio. Questa è l'unica via che porta la salvezza. Cristo è venuto per aiutarci a realizzare questo; Egli predica lo stesso messaggio di Giovanni (Mt 4,17) e lo completa: Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo (Mc 1,15); Egli dà a tutti il buon esempio e le grazie per imitarlo. Esaminiamoci su che cosa dobbiamo fare ognuno di noi per realizzare una conversione veramente  autentica e così prepararci all’incontro con Gesù a Natale.

II - Baruc 5,1-9 - (a) Il Profeta si rivolge a Gerusalemme, invitandola a deporre le vesti della sofferenza per lutto o dolori (1 Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell’afflizione) e a rivestirsi della veste sgargiante della gloria, che Dio le offre per sempre (1 rivestiti dello splendore della gloria/ che ti viene da Dio per sempre): indosserà il mantello della giustizia, che Dio le comunica, e porterà sul capo il diadema della gloria, che anche le viene da Dio (2 Avvolgiti nel manto della giustizia di Dio,/ metti sul tuo capo il diadema di gloria dell’Eterno); in effetti Dio vuole mostrare la bellezza di Gerusalemme  a tutti gli uomini (3 perché Dio mostrerà il tuo splendore/  a ogni creatura sotto il cielo). Alla nuova situazione della Città corrisponderà il nome nuovo, che Dio le darà: Sarai chiamata da Dio per sempre:/ «Pace di giustizia» e «Gloria di pietà», (4) cioè il suo ambiente sarà la pace e la felicità, frutto della giustizia salvatrice di Dio, e la gloria e l’esaltazione, frutto della pietà.  Gerusalemme è trasformata dall’amore e dalla potenza di Dio da peccatrice in santa; di conseguenza tutto cambierà in lei e intorno a lei e tutti si accorgeranno della sua trasformazione. Così avviene all'anima e al popolo che accolgono la Parola di Dio e vi aderiscono, si convertono e cambiano stile di vita. Al cambiamento interiore deve corrispondere sempre un mutamento esteriore. (b) Gerusalemme è invitata a salire sulla collina e a guardarsi intorno, nelle varie direzioni, per vedere Dio, che  con la sua Parola riunisce i figli del suo popolo, felici che Egli si sia ricordato di loro (5 Sorgi, o Gerusalemme, sta’ in piedi sull’altura/ e guarda verso oriente; vedi i tuoi figli riuniti,/ dal tramonto del sole fino al suo sorgere,/ alla parola del Santo, esultanti per il ricordo di Dio). I nemici li fecero allontanare a piedi, trascinandoli via a forza; ora Dio li riporta trionfanti come su un trono regale (6 Si sono allontanati da te a piedi,/ incalzati dai nemici;/ ora Dio te li riconduce/ in trionfo, come sopra un trono regale); anzi Egli ha ordinato di spianare le montagne e riempire le valli (7 Poiché Dio ha deciso di spianare/ ogni alta montagna e le rupi perenni,/ di colmare le valli livellando il terreno) per consentire a Israele di camminare tranquillo, sotto la nube della presenza della gloria di Dio (7 perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio). Dio stesso comanderà ai boschi e alle siepi di offrire l'ombra e i profumi (8 Anche le selve e ogni albero odoroso/ hanno fatto ombra a Israele per comando di Dio) per rendere piacevole il viaggio di ritorno. Anzi sarà Dio in persona a guidare Israele con gioia, nella luce della sua presenza gloriosa (9 Perché Dio ricondurrà Israele con gioia/ alla luce della sua gloria) - come attraverso il deserto del Sinai -; Dio farà sentire la sua Misericordia e la sua Giustizia (9 con la misericordia e la giustizia/ che vengono da lui). Con la venuta di Gesù Dio trasformerà l’uomo da peccatore in santo, l’accompagnerà e sosterrà nel cammino verso la salvezza, mettendo a sua disposizione tutte le risorse della natura e della grazia, pur di farlo arrivare in paradiso. Crediamo e accettiamo la Parola di Dio, che ci guida per mezzo di Cristo e della Chiesa.

III - Filippesi 1,4-6.8-11 – (a) S. Paolo scrive ai Filippesi e chiama Dio a testimone dell’amore ardente e desiderio grandissimo, che ha nei loro confronti (8 Infatti Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi): li ama con l'amore che Gesù ha per loro (8 nell’amore di Cristo Gesù) e aggiunge che, ogni volta che prega per loro, lo fa con gioia (4 Sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia), perché essi, oltre ad accogliere il dono della fede, si sono sempre impegnati nella diffusione del Vangelo presso i non credenti (5 a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente). Egli è certo che, come Dio ha avviato questa opera buona in loro, la porterà anche a termine fino alla seconda venuta di Gesù (6 Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù). Anche noi dovremmo essere la gioia dei nostri pastori con l'accettazione della fede e la cooperazione alla diffusione di essa con l'apostolato; così essi potranno pregare con gioia per noi. Siamo collaboratori dei nostri pastori? Quale apostolato facciamo? (b) Oggetto della preghiera di Paolo è che i Filippesi crescano nella fede, e quindi nel conoscere la volontà di Dio e nella capacità di discernimento (9 E perciò prego che… in conoscenza e in pieno discernimento), specie ciò che è meglio per loro (10 perché possiate distinguere ciò che è meglio) per servire Dio, e che si intensifichi la loro carità (9 la vostra carità cresca sempre più); così saranno senza peccati e giusti nella seconda venuta di Cristo (10 ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo); essi saranno giusti della giustizia, che è di Dio e che si riceve per i meriti di Cristo e per mezzo di lui a gloria di Dio Padre (11 ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio). Fede e carità sono indispensabili per la nostra salvezza. Cerchiamo di alimentarle in noi pregando per noi e per gli altri? Giacché esse sono fondamentali per la vita cristiana, ci impegniamo a crescere in esse, praticandole? Il motivo è che un giorno dobbiamo presentarci al Cristo, che ci giudicherà sulla nostra fede e carità e testimonianza, che abbiamo dato con la vita e con la parola per la diffusione del Vangelo.

EUCARESTIA. Gesù viene a nutrire la nostra conoscenza di Dio con la sua Parola e si dona a noi come cibo perché possiamo metterla in pratica, con la grazia che ci viene per i suoi meriti. Invochiamo la Vergine Maria e S. Giuseppe, e anche S. Giovanni Batista, i nostri Angeli Custodi e Santi Patroni, perché ci ottengano di condividere la loro fede e carità  

Condividi quest'articolo

Altri articoli di Cultura


Contattaci

  • Telefono: 347/ 5355964

  • Email: solofraoggi@libero.it

  • Email: ilcomprensorio@libero.it

Seguici