Stadi d'animo, comportamenti e fiori di Bach
Continuando il percorso tracciato dal racconto del Dottor Bach “La storia dei viaggiatori“, siamo giunti alla descrizione degli ultimi quattro viaggiatori, che, come le volte precedenti, indichiamo con dei numeri.
Il tredicesimo viaggiatore è un tipo molto severo e rigido con se stesso e con gli altri, che si ritrovano frequentemente ad essere oggetto delle sue critiche. Si impone un’autodisciplina ferrea per tenersi in forma, talmente ferrea che i suoi muscoli e le sue articolazioni hanno assunto l’aspetto di una corazza medievale ed urlano la loro sofferenza in tutte le lingue, ma il nostro è sordo ai segnali del suo corpo, perché lui mira al raggiungimento di un ideale di perfezione, che sia anche esempio e stimolo per gli altri… è talmente rigido, ipercritico, inflessibile e quasi spietato nel rifiutare i propri bisogni e necessità…
Il quattordicesimo ha una personalità molto forte, spesso autoritaria. Si nutre di principi ed idee preconcette, che abbandona molto raramente, anzi ne è talmente convinto che vuole addirittura convertire gli altri a ciò in cui crede, fino a giungere all’intolleranza e al fanatismo.
Il quindicesimo è un tipetto velocissimo di pensiero ed azione. Tutto deve essere fatto rapidamente, guai ad essere lenti perché lui si spazientisce subito e diventa irascibile. E’ dinamico, impulsivo, sempre in tensione…per il suo frenetico modo di agire e la mancanza di tolleranza per i tempi altrui, spesso e volentieri si ritrova da solo.
Il sedicesimo è tranquillo, silenzioso, gentile, capace. Ama stare sulle sue e in riservatezza, ma è sempre disponibile a fornire un aiuto qualora gli venga richiesto. A volte, sembra un po’ distaccato, si sente superiore agli altri, sdegnoso che gli altri viaggiatori non individuino la strada da seguire.
Ora, veniamo al cambiamento positivo che i nostri ultimi quattro viaggiatori sperimentano in se stessi al completamento del loro percorso nella foresta.
Il tredicesimo viaggiatore “ha dimenticato di criticare, egli trascorre appunto tutto il tempo ad incoraggiare”. Si prende cura di sé con amorevolezza, impiega la sua forza di volontà e l’autodisciplina in modo morbido e flessibile, non si impone più mete esagerate ed irraggiungibili, si gode la vita e le sue dolcezze, è attento ai bisogni altrui.
Il quattordicesimo ha finalmente smesso di esibirsi in lunghe prediche per convincere gli altri a fare come vuole lui. Ora è consapevole che ognuno segue un percorso di vita personale e nel modo che ritiene più adatto a sé e lui può solo dare consigli amorevoli ma non imposizioni.
Il quindicesimo “sa che non deve affrettarsi, ma indugia fino all’ultimo per mantenere il passo (dei compagni)”. Ha imparato a prendere decisioni con calma e buonumore, a rallentare i suoi ritmi veloci e ad essere più paziente ed indulgente.
Il sedicesimo ha appreso ad andare oltre il suo senso di riservatezza e distacco, ad avvicinarsi alle altre persone con gioia e rispetto del loro peculiare modo di essere. “Più come un angelo che un uomo passa tra il gruppo come un soffio di vento caldo o un raggio di luce splendente del sole, benedicendo tutti”.
Dott. Teresa Gagliardi