Tempo Ordinario: Domenica 16.ma dell'Anno B
Nota introduttiva: Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per la preghiera personale e l’omelia. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni
mons. Francesco Spaduzzi
Tempo Ordinario: Domenica 16.ma dell'Anno B
I - Marco 6,30-34 – 1. (a) Gesù ha inviato gli Apostoli a predicare, per preparare il cuore delle persone alla sua venuta nei luoghi dove si recava; al ritorno essi gli riferiscono sull’insegnamento e sui miracoli operati: guarigioni e liberazioni di ossessi (30 Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato). Anche i sacerdoti – e ogni credente - ricevono da Gesù la missione di andare e predicare. Sarebbe bene che sull’andamento e sui risultati dell’apostolato ci confrontassimo con Gesù, presente nell'Eucaristia, p. es. nell’esame di coscienza, domandandoci se l’abbiamo fatto bene, se abbiamo fatto tutto e se l'abbiamo fatto per lui, e ci pentissimo del male fatto, del bene non fatto e del bene fatto male; e non solo con Gesù, ma anche con persone più esperte di noi. (b) C'è tanta gente, che si raccoglie intorno a Gesù e agli Apostoli: non lasciano loro neanche il tempo per mangiare (30 Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare). Gesù, però, invita gli Apostoli ad andare in un luogo appartato per riposare (31 Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’»). L'apostolato è un servizio a Dio e al prossimo e comporta sempre sacrifici; le necessità della gente sono tante e costringono a volte anche al rinvio di cose importanti, ma conviene conservare l’equilibrio e anche consigliarsi con persone esperte, per evitare di strafare ed essere travolti. Senza il giusto riposo sia di sonno sia di pausa nel lavoro, c'è il rischio dell’esaurimento o di mostrarsi nervosi, cose che hanno effetti molto negativi nelle relazioni, e specie nell'apostolato. (c) Gesù fa allontanare gli Apostoli per dare loro il meritato riposo (32 Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte) e riprendere l'apostolato dopo aver recuperato le energie. Anche Lui si allontanava da tutti per pregare e forse anche per riposare. Tutti, sacerdoti e fedeli, hanno bisogno del giusto riposo sia in senso stretto sia di “divertirsi”, cioè cambiare attività. E’ necessario sia sotto l’aspetto fisiologico che psicologico e spirituale. Un sacerdote, che, per un malinteso amore ai fedeli, elimina la preghiera dalla propria vita o riduce il sonno o i normali rapporti con gli altri, andrà incontro a conseguenze disastrose nel campo della salute fisica e psichica e spirituale. Stiamo attenti, esaminiamoci e correggiamoci.
2. (a) La gente vede Gesù partire in barca con gli Apostoli e, dalla direzione che prendono, capiscono dove sbarcheranno (33 Molti però li videro partire e capirono); dai vari villaggi vi si dirigono e li precedono (33 e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero); ciò poteva avvenire specie se gli Apostoli erano costretti a remare in caso di bonaccia. Ammiriamo l'amore della gente per Gesù e il desiderio che hanno di stare con lui. Dirà Pietro: “Tutti ti cercano” (Mc 1,37); anche Maria e Giuseppe lo cercarono quando lo persero (Lc 2,45). E noi abbiamo lo stesso desiderio di Gesù, e lo cerchiamo nei 7 appuntamenti, che egli stabilisce con noi e per noi? Siamo disposti a fare ogni sacrificio per stare con lui? per non perderlo col peccato? e per ritrovarlo se lo avessimo perduto? (b) Gesù trova una grande folla (34 Sceso dalla barca, egli vide una grande folla), non si adombra nel veder frustato il suo desiderio di far riposare gli Apostoli; anzi prova compassione per la gente, perché le vede come pecore senza pastore, discepoli senza maestro, figli senza genitori... (34 ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore): il suo cuore è sensibile verso i bisogni del prossimo. La stessa compassione, che nutriva per gli Apostoli stanchi, sente anche per la fame, che questa gente ha della Parola di Dio, della luce, che essa dà alla loro intelligenza, e dell’avvicinamento a Dio che essa consente; egli la da con generosità (34 e si mise a insegnare loro molte cose). Questa gente ama e sente il bisogno di Gesù e del suo insegnamento. E noi amiamo Gesù, Dio e Uomo, Maestro e Salvatore, al di sopra di ogni cosa? Desideriamo vivamente la sua Parola? “Tu, sole vivo per me sei, Signore; luce e calore diffondi nei cuori. … La tua Parola mi sveglia al mattino e alla sera mi richiami con te” .
II - Geremia 23,1-6 - (a) Dio minaccia per mezzo del Profeta i pastori, che per loro incuria, disperdono il gregge dei fedeli e lo fanno perire (1 Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo); loro avrebbero dovuto provvedere a pascolare il popolo di Dio (2 Perciò dice il Signore, Dio d’Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo) e, invece, non se ne sono preoccupati (2 e non ve ne siete preoccupati); anzi, lo hanno disperso e scacciato (2 Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate) e così Dio annunzia che li punirà per la loro cattiveria (2 ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere). Dio parla ai pastori di tutti i tempi: le pecore sono sue e tali restano; chi le danneggia fa male a Lui; perciò li punirà. (b) Dio promette di intervenire subito personalmente per radunare le pecore disperse da vari luoghi, dove lui le aveva scacciate (3 Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate) per i loro peccati, le riporterà ai loro pascoli in patria e si moltiplicheranno (3 e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno); inoltre darà loro pastori, che se ne prenderanno cura (4 Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare) ed esse ci saranno tutte (4 non ne mancherà neppure una) e non avranno motivi per aver paura (4 così che non dovranno più temere né sgomentarsi). Inoltre in futuro dalla famiglia di Davide farà nascere un uomo giusto (5 Ecco, verranno giorni … nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto), che sarà re ottimo, saggio ed esperto nell'amministrare la giustizia secondo la legge di Dio (5 che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra); e lo chiameranno con questo nome: Signore-nostra-giustizia (6). Allora egli salverà gli Israeliti, che vivranno in pace e tranquilli (6 Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele vivrà tranquillo). Ben 4 volte in questi pochi versetti viene ripetuta l’espressione Oracolo del Signore (1.2.4.5), per significare che questa Parola del Signore certamente si realizzerà. Dio si prende cura sempre personalmente del suo popolo dell'AT, anche si serve di pastori, che vorrebbe formati secondo il suo cuore, ma che purtroppo tradiscono la missione; nel NT per amore del suo popolo pascolerà il suo gregge per mezzo di Gesù, Dio e uomo, e per mezzo dei sacerdoti, che questi metterà come continuatori della sua missione. Gesù è stato certamente fedelissimo; ma noi non lo siamo tutti e non abbanstanza. Pregate per noi pastori, perché il Signore, grazie all'ascolto e alla meditazione della sua Parola, ci faccia comprendere gli errori e ci dia la grazia di essere fedeli suoi servitori e buoni pastori del suo gregge, a imitazione di Gesù.
III - Efesini 2,13-18 - Gesù aveva annunciato la pace gli Ebrei, che erano vicini (17 e pace a coloro che erano vicini) a Dio, perché legati a lui con l'alleanza di Abramo e del Sinai, e ai pagani, che erano lontani (17 Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani), perché non avevano nessun legame con Dio. L'amore di Dio per gli uomini lo spingeva a questo. Gesù non si è limitato all’annunzio, ma ha realizzato la pace degli uomini con Dio e fra loro (16 e per riconciliare tutti e due con Dio) anzitutto per mezzo dell'incarnazione e della redenzione; per mezzo dell'incarnazione ha unito in se stesso, nella sua persona Divina, la natura divina e quella umana e si è unito a tutti gli uomini, facendoli tutti suoi fratelli; per mezzo della redenzione ha distrutto l'inimicizia fra Dio e l'uomo (16 eliminando in se stesso l’inimicizia), causata dai loro peccati; in effetti egli ha messo a disposizione del Padre la sua natura umana per affrontare la Passione e Morte (14 per mezzo della sua carne) e a versare il suo Sangue (13 grazie al sangue di Cristo), in croce (16 per mezzo della croce). Il risultato è che egli è divenuto la nostra sorgente di pace (14 Egli infatti è la nostra pace; 15 facendo la pace). In effetti Egli ha abolito la legge ebraica, legata all’Antica Alleanza del Sinai e formata di prescrizioni (15 Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti), e l'ha sostituita con la Nuova ed eterna Alleanza (Mt 26,28; Mc 14,24; Lc 22,20) e con la legge dell'amore. Eliminando la Legge, Gesù ha abbattuto il muro, che separava gli Ebrei dal resto del mondo (14 abbattendo il muro di separazione che li divideva,/ cioè l’inimicizia) e ha fatto dei due popoli, Ebrei e Pagani, un uomo nuovo (15 per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo), che è Gesù stesso, e ha fatto dei due popoli una realtà sola (14 colui che di due ha fatto una cosa sola), anzi li ha riuniti nel suo Corpo Mistico (16 in un solo corpo). Effetto finale è che i pagani, che erano lontani da Dio, ora sono in Cristo vicini a Lui (13 Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini), proprio come gli Ebrei, e, uniti a Gesù e per mezzo di lui, tutti e due possono presentarsi a Dio Padre, guidati dall'unico Spirito (18 Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci,/ gli uni e gli altri,/ al Padre in un solo Spirito). Tutti siamo peccatori e siamo salvati per mezzo di Gesù, che è Dio e uomo e ha vissuto la sua Vita e Morte per riconciliarci con Dio. Gesù ci ha riuniti nel suo corpo mistico e, sotto la sua guida e quella dello Spirito, possiamo presentarci al Padre ed essere accolti da lui. Ringraziamo la Trinità per la sua opera salvezza; ringraziamo ciascuna persona della Trinità perché ciascuna ha fatto la sua parte per la nostra salvezza. Adoriamo il mistero di Dio, che si svela a noi, ma deve tener conto delle nostre limitate capacità; riponiamo la nostra speranza in Dio; amiamo questo Dio Uno e Trino, che ci ha amato di amore infinito e ci chiede il nostro amore.
EUCARESTIA. Gesù continua a rendersi presente e a preoccuparsi dei nostri bisogni, perché continua ad avere compassione delle nostre miserie. In particolare ci dona se stesso e la sua Parola. Adoriamolo e ringraziamolo e chiediamogli per intercessione di Maria e Giuseppe, degli Angeli Custodì e dei Santi Patroni, di ottenerci di saperlo riconoscere presente e accogliente in tutti e 7 i modi di presenza, specie nell’Eucaristia.