Il ministero dell’interno e le risposte che non arrivano.
Il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) denuncia da circa due anni il problema dei neo pensionati della Polizia di Stato che, come riscontrabile dalle testimonianze dirette di chi le vive, sono costretti ad attendere anche sei o sette mesi prima di percepire il primo assegno di pensione e nel frattempo rimangono senza emolumento alcuno. Il problema, che si verifica un po’ a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale, si perpetua da diversi anni e non sembra trovare soluzioni omogenee o responsabilità nette in seno a questo o a quello Istituto (comunque sempre impersonali) ma solo giustificazioni varie che, nel gioco del rimbalzo delle responsabilità, lasciano nella vera disperazione chi, dopo tanti anni di servizio prestato allo Stato, si trova a fare i conti con una macchinosa burocrazia. Certo non è per tutti così: le tempistiche varierebbero in base alla provincia di appartenenza, giungendo in alcuni casi a sfiorare l'anno di attesa. I più fortunati riescono a non riscontrare la problematica, ma il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) accoglie e rappresenta le lamentele di chi non ha voce: già, perché per lo più, quando si va in quiescenza non si viene più rappresentati sindacalmente … Non è così per il LI.SI.PO., che non teme di dar battaglia nelle opportune sedi istituzionali per la risoluzione delle problematiche e che, a tal proposito, ha già organizzato e svolto un volantinaggio davanti al Palazzo “Viminale” e una manifestazione davanti Piazza di Montecitorio, il 5 Settembre 2019, nonché un incontro in un aula parlamentare con l’On. Carlo FATUZZO (del Partito Pensionati e che ha a cuore la categoria), che ha visto la partecipazione anche di alcuni colleghi prossimi alla pensione. Purtroppo l’attuale compagine governativa non sembra disposta ad ascoltare e tanto meno a risolvere la questione. A rafforzare tale convincimento è la risposta del Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Francesca PUGLISI, all’interrogazione Parlamentare 5-03891 del 5 maggio 2020, mossa dai deputati di Fratelli d’Italia FERRO, PRISCO e DEIDDA al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ed al Ministro dell’Interno, in accoglimento della richiesta del Libero Sindacato di Polizia (che insieme ai relativi dati, nell’esporre la tematica ne ha anche fornito proposte per la soluzione). Nel suo resoconto del 15 Luglio u.s., in effetti, benché facesse registrare la favorevole tendenza all’accoglimento della proposta del LI.SI.PO., da parte del Dicastero da lei rappresentato, circa la sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra l'Inps e il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, finalizzato a far gestire le relative pratiche dei Poliziotti da personale tecnico della Polizia di Stato all'uopo preposto, anche al fine di ridurre l'attesa per la liquidazione del Tfs, (alla stregua di quanto già posto in essere con l’Arma dei Carabinieri e con la Guardia di Finanza), si legge tra le righe che dal Ministro dell’Interno non vi sia stata partecipazione o, quanto meno vi sia stato scarso interesse, al punto che, come integralmente si riporta: “In via preliminare, evidenzio che il Ministero dell'Interno, sentito a riguardo, ha rappresentato che: «il competente Servizio Trattamento di Pensione e Previdenza della Direzione Centrale per le Risorse Umane monitora lo stato dei pagamenti dei trattamenti pensionistici e previdenziali che avvengono su tutto il territorio nazionale e si interviene ogni qual volta pervenga una comunicazione di criticità nella definizione delle posizioni cercando di risolvere la problematica evitando disagi alla categoria amministrata»”. Da ciò si deduce che il problema non è conosciuto presso il Ministero dell’Interno o, peggio, che dal Ministero dell’Interno, eludendo ogni risposta alle diverse domande poste, hanno dichiarato che il problema non esiste. Di conseguenza, a dire di chi ha riferito in Parlamento per conto del Ministero dell’Interno, noi del LI.SI.PO. staremmo a perdere tempo portando avanti questioni inesistenti e i poveri malcapitati … sono pura fantasia. Per quanto di competenza, dal Ministero del Lavoro, viceversa, si sono dimostrati disponibili alla concertazione finalizzata alla soluzione di alcune tematiche rappresentate come si riporta, sempre in esito all’Interrogazione in parola: “In relazione alla richiesta di un sistema dedicato alla stregua di quanto già messo in essere per l'Arma dei Carabinieri e il Corpo della Guardia di Finanza, si precisa che il funzionamento della Banca Dati presente presso l'INPS, presenta delle criticità per la cui sistemazione sono in corso interlocuzioni.” Ed ancora: “Con riferimento alla possibilità di sottoscrivere un protocollo d'intesa tra la Polizia di Stato e l'Inps per far gestire le pratiche relative ai propri dipendenti da personale tecnico interno all'uopo preposto, l'INPS, richiesto al riguardo, ha precisato che sono stati avviati tavoli di confronto per addivenire alla sottoscrizione di un Protocollo per la costituzione di un Polo previdenziale sulla scorta delle esperienze già in corso con altre amministrazioni. Allo stato attuale, tuttavia, la condizione tecnico-amministrativa preliminare all'accordo, rappresentata dall'accentramento della struttura organizzativa della controparte, non si è verificata. Risulta infatti che la Polizia di Stato non accentra le attività di interesse presso un solo centro di competenza. L'INPS ha confermato comunque l'intenzione di costituire un nuovo Polo organizzativo con la Polizia di Stato non appena saranno realizzate le condizioni organizzative sopracitate, nell'intendimento di continuare a migliorare i propri servizi e prestazioni verso i lavoratori e i pensionati della Polizia di Stato”. Di certo tutt’altra considerazione ha avuto il LI.SI.PO. in precedenza con altro Ministro, quando a seguito di due volantinaggi ed un interrogazione Parlamentare da parte dell’On. Fatuzzo (n.°3-00356 del 28 Novembre 2018) abbiamo ottenuto dal 1° Gennaio 2019 l’aumento del valore dei buoni pasto che era fermo da più di ventisei anni a 4,65 Euro (ex 9000 Lire) ed in formato cartaceo a 7 Euro, in formato elettronico; si ricordi pure che, sempre su insistenza del LI.SI.PO., dopo cinque note sindacali, una manifestazione davanti al Palazzo “Viminale” e sotto al Commissariato di Pubblica Sicurezza “Casilino Nuovo” di Roma, nonché un’altra Interrogazione Parlamentare gentilmente inoltrata dall’On. Carlo FATUZZO (la n.° 3-00634 del 21 Marzo 2019) circa la necessità improcrastinabile di trasferire quegli Uffici fatiscenti presso la nuova sede (dopo circa 5 anni dall’individuazione), nei primi giorni di Giugno 2019 si è concretizzato il trasferimento. Questa Organizzazione Sindacale, attualmente, si sta anche spendendo con continui comunicati diretti e indiretti all’attuale Ministro LAMORGESE tesi a sollecitarne una presa di posizione per porre un freno all’immigrazione clandestina, ma dall’assordante silenzio e totale assenza di risposta, sembrerebbe inutile.
Segretario Generale
Antonio de Lieto