La politica italiana: utile o zavorra?
La politica deve essere proposta oltre che critica attenta e onesta alle azioni di governo. Sono coonvinto che oggi si deve tornare ai territori, quelli abbandonati del Sud e di tutte le aree interne. La crisi che stiamo attraversando è prima di tutto di modelli organizzativi del territorio, di economie squilibrate e mal concepite nelle relazioni di contesto. Di monosettori e di concentrazioni urbane inevitabilmente fragili. Ideali per lo sfruttamento e per il consumismo di sistema, ma esposte a congiunture internazionali e non resilienti. Bisogna tornare al territorio della pianura, alle colline delle aree interne e ai boschi. Per l'ambiente innanzi tutto, per la salute, per l'economia e per l'unico futuro possibile al tempo della crisi del COVID 19. Sono risorse ampiamente disponibili nel paesaggio straordinario delle aree del Mediterraneo. Turismo si, ma in una relazione di equilibrio socioeconomico nel territorio, manifattura, agricoltura e industria compatibile, in un rapporto di contesto di sinergie e diversificazione, capace di flessibilità e adattamento nel tempo breve. A partire dalla cultura del lavoro, non del consumismo selvaggio e nevrotico nel quale risiedono molte delle cause del disastro Lombardia. Si ricominci con la politica dai valori e dalle proposte, se proprio si vuole essere di cambiamento e di rinascita. C'è tanto da fare, prima di abbandonarsi alla finanza globalizzata, alla commercializzazione del fondo dei barili o dei diritti sociali!
Non ritengo utili polemiche, rancori, recriminazioni o rincorsa alle investiture per una prospettiva di impegno. Una delle chiavi di volta delle questioni nuove, attraverso la quale si gioca il futuro delle democrazie che hanno conosciuto le nostre generazioni, è quella della trasformazione o della transizione della società analogica verso il digitale. Le nuove forme del benessere e delle opportunità avranno bisogno di trovare altri equilibri sociali e piani rinnovati di distribuzione. La reazione lavora sempre, con tenacia e resistenza al cambiamento, nel tempo lungo, semina la mediocrità, il ritardo e il rallentamento, la confusione, ma fa attenzione alla Cura per trarre il massimo profitto dalla confusione e dalla dustrazione. È perseverante, sa aspettare il momento giusto per cogliere le proprie occasioni, con figure ben studiate da spendere al momento giusto. Etichette ben esposte per bordature seducenti, per effetti e suggestioni per i più disinvolti. Anche per questo bisogna superare la personalizzazione, il divismo della rappresentanza e favorire il rinnovamento come risorsa di cambiamento e di offerta di opportunità. La politica deve lasciare il tempo del pragmatismo del potere per il potere e recuperare proposte, iniziative e militanza civile.
La politica è solo il respiro di un territorio vivente, non può non occuparsi del suo corpo. Bisogna stare molto attenti alle sindromi respiratorie.
Agostino Landi