Logo

Tempo di Avvento: Domenica 4 A

Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per la preghiera personale e l’omelia. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni

Nota introduttiva: Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per la  preghiera personale e l’omelia. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@virgilio.it)           

Tempo di Avvento: Domenica 4 A

I - Matteo 1,18-24 - 1. Chi è Gesù? A Maria 4 o 5 mesi prima è stato rivelato chi è Gesù e la Sua missione e la propria missione; ora tocca a Giuseppe. Gesù è il figlio di Maria ed è stato concepito per opera dello Spirito Santo (18 Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo; 20 Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21), e non di un uomo, neanche di Giuseppe, perché è stato concepito prima che andassero a convivere. Egli è il Messia come appare dal nome Gesù, che Dio gli dà per mezzo dell'Angelo ed è mandato da Dio Padre nel mondo a salvare Ebrei e pagani dalla schiavitù di Satana (21 ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati). Ha anche un altro nome che lo indica come Dio, che sta con noi per sempre: Emmanuele (23 a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi). E’ anche il figlio “adottivo” di Giuseppe, che gli impone il nome Gesù secondo l'indicazione dell'Angelo (21), di cui esegue tutti gli ordini (24 Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa); la paternità legale di Giuseppe nei confronti di Gesù era cosa importantissima per gli Ebrei, perché attraverso Giuseppe Gesù è inserito nella discendenza di Davide, che per loro era nota necessaria per distinguere il vero Messia. Anche Maria è discendente di Davide, come pensano molti, ma l'appartenenza legale a una famiglia avveniva solo attraverso l'uomo. Crediamo in Gesù Dio e uomo, nato da Maria sempre vergine per opera dello Spirito Santo e appartenente alla famiglia di Davide grazie a Giuseppe; Egli è il nostro Dio e Salvatore, che sta sempre con noi fino alla fine del mondo (Mt 28,20); accogliamo Gesù nella nostra vita, come fecero Maria e Giuseppe, perché nostro Salvatore, che ci libera dai peccati, e nostro Signore, al quale vogliamo appartenere e che vogliamo seguire come discepoli fedeli.

2. Chi sono Maria e Giuseppe? (a) Maria è la promessa sposa di Giuseppe, che, dicendo di sì a Dio, si è esposta al pericolo di essere lapidata, secondo la legge del tempo, se Giuseppe avesse rivelato che il bimbo non era suo figlio (19 Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto). E’ vergine come dalla profezia di Isaia (22 Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta), che aveva preannunciato il concepimento miracoloso di un bambino (23 Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio). Giuseppe aveva pensato di rimandarla in segreto proprio per non esporla all'infamia e alla morte (19). (b) Giuseppe è uomo giusto (19), che rispetta la legge di Dio e che dall'angelo riceve l'indicazione come regolarsi in questa spinosa difficoltà, cioè che prendesse Maria come sposa senza problemi (20 Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa). L'angelo gli scioglie tutti i dubbi circa il bambino e come comportarsi nei suoi confronti. La sua obbedienza completa viene dalla sua fede nella Parola di Dio attraverso l’Angelo; prende Maria con sé e ne rispetta la verginità, perché probabilmente vi si era impegnato anche lui insieme con Maria prima del contratto di nozze (25 senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù). Anche noi guardiamo a Maria e a Giuseppe come modello per accogliere Gesù con fede docile, adorazione umile, ringraziamento universale, speranza certa, carità perfetta e dolore intenso dei nostri peccati.

II - Isaia 7,10-14 - Acaz non crede nell'unico vero Dio e si affida agli dèi dei pagani: arriva fino a bruciare suo figlio ed erede in loro onore; è peggio delle bestie. La sua dinastia è in gravissimo rischio, perché due re dei dintorni vogliono sostituirlo con un altro; e così, senza saperlo, attentano alla promessa fatta da Dio a Davide di dargli un discendente, che sarebbe stato re e Messia. Trema il re Acaz, perché teme di perdere il regno perché le sue forze sono limitate, e con lui trema Gerusalemme. Isaia a nome di Dio offre ad Acaz (10 Il Signore parlò ancora ad Acaz) la possibilità di chiedere qualsiasi miracolo (11 Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto): Dio glielo concederà per riportarlo sulla via della retta fede; ma il re rifiuta, fingendo rispetto verso Dio (12 Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore»). Isaia si spazientisce di fronte a tanta ipocrisia e rinfaccia ad Acaz, discendente di Davide, di essere tiranno coi sudditi e peccatore ribelle confronti di Dio (13 Allora Isaia disse: Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio?); comunque gli promette un miracolo da parte di Dio: Acaz avrà un figlio dalla giovane sposa e da lui discenderà il Messia, secondo la promessa fatta da Dio a Davide; ma il grande miracolo sarà che il Messia sarà concepito da una vergine e gli sarà dato il nome Emmanuele (14 Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele). La promessa parzialmente valeva quindi per il figlio di Acaz ma si sarebbe realizzata pienamente in Maria, come riporta il Vangelo di oggi. La nascita del figlio di Acaz significava che Dio continuava a proteggere la dinastia di Davide, nonostante la cattiveria di tanti suoi discendenti, in particolare di Acaz; la nascita del figlio di Maria per opera dello Spirito Santo e figlio putativo di Giuseppe, discendente di Davide, significa che Dio mantiene la promessa di mandare il Salvatore Gesù, che è anche l’Emmanuele, il Dio con noi. La fede, che non volle prestare Acaz, la diedero Maria e Giuseppe e la offriamo a Dio anche noi con i cristiani di tutti i secoli; chiediamo anche la speranza e la carità, indispensabili per vivere la vita cristiana.

III - Romani 1,1-7 - Il vangelo di Dio (1), cioè il messaggio di salvezza, ha per oggetto il Figlio di Dio (3 che riguarda il Figlio suo), Gesù Cristo nostro Signore (4), il quale sul piano umano è discendente di Davide (3 nato dal seme di Davide secondo la carne), cioè nella sua vita in questo mondo, specie la vita pubblica e la passione e morte, ma secondo lo Spirito è potenza santificatrice, che gli viene dalla resurrezione (4 costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti). Gesù era sorgente di quella forza che usciva da lui e che operava miracoli, ma sopratutto della vita divina ed eterna, che da Lui viene a noi, in modo stabile definitivo dopo la risurrezione. Questo Vangelo era stato annunziato nel passato dai Profeti e trasmesso dalla Sacra Scrittura (2 che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture) e ora viene annunciato dagli Apostoli, che sono stati chiamati da Gesù a questa missione (5 per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli); essi annunziano il Vangelo a tutti i popoli per ottenere da loro l'adesione per mezzo della fede in modo da dare gloria a Dio (5 per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome), cioè per farlo conoscere, amare e servire e così salvarsi. Tra questi popoli, chiamati alla salvezza, ci sono anche i Romani (6 e tra queste siete anche voi), destinatari della lettera di Paolo, il quale si propone agli abitanti della Città eterna come servo di Cristo e scelto da Dio e come Apostolo per annunciare questo Vangelo (1 Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio). Paolo definisce i destinatari della lettera amati da Dio (7) e chiamati da Gesù Cristo (6): la loro vocazione è di appartenere a Gesù ed essere suo popolo (7 e santi per chiamata); egli auspica perciò per loro la grazia, che era l'augurio che si scambiavano i Greci, e la pace, che era l'augurio che si scambiavano gli Ebrei (7 a tutti quelli che sono a Roma… grazia a voi e pace), doni che vengono da Dio Padre e dal Figlio Gesù Cristo (7 da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!) e dallo Spirito Santo, o secondo la formula che piace agli Orientali: dal Padre per mezzo del Figlio Gesù nello Spirito Santo. (a) Anche noi professiamo la nostra fede nel Vangelo, che ha come centro Gesù, Figlio dell'uomo e Figlio di Dio: da lui ci aspettiamo il perdono dei peccati e la santificazione per mezzo dello Spirito, perché ci sappiamo amati da Dio e chiamati a questo dall'eternità. (b) Confidiamo in Dio, che ci dona la fede e la carità per mezzo dello Spirito Santo, indispensabili per la salvezza. (c) Ci impegniamo anche noi a corrispondere alla vocazione all’apostolato: Dio ci chiama alla salvezza e vuole servirsi di noi per salvare gli altri.

EUCARESTIA. Gesù venne 20 secoli fa, verrà alla fine del mondo, viene continuamente in mezzo a noi, anzi sta stabilmente con noi. Alcuni come Maria e Giuseppe, Elisabetta e Zaccaria e Giovanni, i pastori e i Magi, Simeone e Anna, lo accolsero con fede e lo amarono con carità e riposero la loro speranza in Lui. Anche noi dobbiamo accoglierlo con le stesse disposizioni interiori nelle sue venute in mezzo a noi, e specialmente nell’Eucaristia, nella quale egli rende presente se stesso col suo sacrificio salvatore. Preghiamo questi Santi Personaggi, che ci ottengano la loro fede, speranza e carità per accogliere Gesù come loro ed essere salvati 



mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@virgilio.it

Condividi quest'articolo

Altri articoli di Cultura


“Il mio Corpo è la mia Casa”.

 In un’estate segnata dalla mancanza di iniziative, in particolare quelle  dedicate ai più giovani, la Caritas di Avellino lancia un segnale forte di attenzione e vicinanza alla comunità: dal 18 agos[...]

Week Neet a Sala Consilina.

Start previsto martedì 19 agosto alle ore 18:30 presso il Centro Sociale Pino Paladino a Sala Consilina per l’evento Week Neet che sancirà la conclusione delle attività del progetto #Woman&otherneetlab co-fin[...]

Banzano festeggia San Rocco.

Anche Montoro, nello specifico Banzano, vede protagonista San Rocco. Tutto pronto per i festeggiamenti dalla seconda metà di agosto, mentre continuano le celebrazioni liturgiche in suo onore. In foto i dettagli dell'evento.

Contattaci

  • Telefono: 347/ 5355964

  • Email: solofraoggi@libero.it

  • Email: ilcomprensorio@libero.it

Seguici