Assunzione di Maria Santissima (vigilia)
Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per l’omelia. Sono graditi consigli e suggerimenti per rendere più utili e fruibili queste riflessioni
I - Luca 11,27 28 1. Gesù stava parlando alle folle nel modo affascinante, in cui sapeva fare lui; una donna esclamò ad alta voce la sua ammirazione per Gesù e si riferì alla fortuna di essere sua madre e di aver avuto cura di lui (27 Mentre diceva questo, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!»). Gesù rispose che era invece beato chi ascolta la Parola di Dio e la mette in pratica (28 Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!»). Con queste parole Gesù non intendeva certo mostrare poco apprezzamento per sua madre, ma ne mostrò la vera grandezza, giacche Maria aveva sempre ascoltato la Parola di Dio e l'aveva messa in pratica in modo perfetto. All'Angelo Maria si proclama “serva del Signore” e accetta senza riserve la volontà di Dio; segue le ispirazioni dello Spirito e va a servire Elisabetta; adempie la volontà di Dio collaborando alla nascita del Messia a Betlemme, secondo le profezie; secondo la Legge fa circoncidere Gesù l'ottavo giorno e al quarantesimo giorno si presenta al Tempio per una purificazione, alla quale non era obbligata; va in Egitto per salvare il Bambino e lo riporta in Palestina quando il pericolo cessa; lo cerca quando si perde a 12 anni e lo lascia libero di incominciare la fase pubblica della sua missione fino alla morte di croce. Gesù nel frattempo fa la volontà del Padre perfettamente dall’entrata nel mondo (Eb 10,5-10) a quando ne esce con la morte (Fil 2,6-11; Gv 19,30). Così entrambi fanno la volontà di Dio secondo il cammino stabilito da Dio per ognuno di loro. E poiché la compiono in un modo perfetto, la loro unione con Dio e fra di loro è perfetta, perché solo la disobbedienza a Dio pone ostacoli all'unione con Dio e i fratelli. Per la perfetta unione fra di loro, Maria partecipa intimamente a tutti i misteri della vita di Gesù e li vive con tutta la fede e con tutta la carità possibile a creatura umana, cooperando in questo modo, anche all'opera redentrice del Figlio. Essendo così perfettamente uniti in vita sulla terra, lo sono per l'eternità, condividendo gli stessi privilegi. E quindi come Gesù è risuscitato, così lo è Maria e come Gesù è assunto al cielo al quarantesimo giorno, così lo è Maria breve tempo dopo la morte.
2. Così avverrà anche di noi se facciamo la volontà di Dio per poter condividere la sorte gloriosa di Gesù e Maria. Siamo peccatori e dobbiamo anzitutto avere il perdono dei peccati col battesimo e con la riconciliazione e poi dobbiamo vivere secondo la vita nuova, divina, eterna, che riceviamo nei sacramenti. San Paolo presenta questa realtà, che avviene nel battesimo - e nella riconciliazione per analogia -. Egli dice che in questo sacramento noi moriamo con Cristo (Col 3,3; Rm 6,1-7) e risuscitiamo con lui (Ef 2,8; Rm 6,8-11) e sediamo con Gesù alla destra del Padre (Ef 2,6). Questo importa una lotta contro le nostre tendenze cattive fino alla loro morte e loro distruzione in noi (morte mistica), che sarà completata solo al momento della morte fisica; se conserviamo la vita divina in noi e moriamo con essa in noi, andremo in paradiso o purgatorio e alla fine del mondo risusciteremo col corpo glorioso come Gesù e Maria; ma come Maria dobbiamo ascoltare la Parola di Dio, prestarle fede, conservarla nel cuore, meditarla, metterla in pratica con amore e avremo gli stessi effetti spirituali di Maria.
II - 1Cronache 15,3-4.15-16;16,1-2 1. Davide, considerando tutti i benefici che Dio veniva fatto a Obed Edom mentre teneva l'Arca in casa sua, decise di trasferirla dentro Gerusalemme, nella dimora che le aveva preparato, e perciò convocò tutto Israele presso la futura Città Santa (3 Davide convocò tutto Israele a Gerusalemme, per far salire l’arca del Signore nel posto che le aveva preparato). Convocò anche i sacerdoti e i ministri inferiori del culto (4 Davide radunò i figli di Aronne e i leviti). Secondo le norme da Mosè, i leviti sollevarono l’Arca con delle stanghe in modo da non toccarla (15 I figli dei leviti sollevarono l’arca di Dio sulle loro spalle per mezzo di stanghe, come aveva prescritto Mosè sulla parola del Signore). Davide organizzò anche il servizio dei canti e delle musiche, che sarebbero stati eseguiti dai Leviti per esprimere e alimentare la gioia dei partecipanti (16 Davide disse ai capi dei leviti di tenere pronti i loro fratelli, i cantori con gli strumenti musicali, arpe, cetre e cimbali, perché, levando la loro voce, facessero udire i suoni di gioia). L’Arca fu collocata al centro della Tenda, preparata da Davide (1 Introdussero dunque l’arca di Dio e la collocarono al centro della tenda che Davide aveva piantato per essa), e a Dio, che si riteneva seduto sulle ali dei Cherubini e coi piedi appoggiati sull'arca, furono offerti in sacrificio sia olocausti (totalmente bruciati) sia sacrifici di comunione, dei quali una parte veniva mangiata dai presenti (1 offrirono olocausti e sacrifici di comunione davanti a Dio). Alla fine dei sacrifici offerti da Davide, egli benedisse il popolo a nome di Dio, chiedendo benefici per i presenti e assenti (2 Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo nel nome del Signore). La festa fu gioiosissima.
2. L'Arca era formata da una cassa di legno di acacia con un coperchio d'oro e dentro erano conservate la manna, che gli Ebrei avevano mangiato nel deserto, e le tavole della Legge e dell'alleanza. Sul coperchio della cassa stavano due angeli, l'uno di fronte all'altro in atteggiamento di adorazione e con le ali sistemate in modo facessero da sedile di Dio; l'Arca faceva da sgabello dei piedi a Dio. Grandissima importanza aveva per gli Ebrei e per Davide avere l'Arca con loro perché essa era considerata il trono di Dio sulla terra e si sentivano garantiti dalla sua protezione. L'Arca come dimora di Dio e suo trono ci fa pensare alla Madonna come dimora di Dio e suo trono nei nove mesi di gestazione e quando teneva Gesù nelle sue braccia. Era formata di legno di acacia, considerato incorruttibile, e questo fa pensare alla verginità della Madonna, che restò sempre intatta prima del parto, nel parto e dopo il parto. L'Arca era bellissima grazie alla profusione di oro e alla grande arte, con cui era stata preparata, e così Maria era piena di grazia e bellissima agli occhi di Dio e degli uomini. La grande festa, che si fece per accogliere l'Arca in Gerusalemme, fa pensare alla festa tanto più grande che fece la Trinità e i Santi nell'accogliere Maria in Cielo in anima e corpo glorificati, e che la Chiesa commemora e fa sulla terra con la festa dell’Assunzione e con le tante feste mariane e tutto il culto e la devozione che essa favorisce verso la Madonna. Tale festa dovremmo fare anche noi e ci dovrebbe far impegnare a prendere Maria con noi, come fecero Gesù come madre e Giuseppe come sposa per volontà di Dio e come fece Giovanni come madre su indicazione di Gesù. E’ nostra sorella perché appartiene alla razza umana come tutti noi, ma è soprattutto nostra madre: saremo protetti da lei come neanche possiamo immaginare e avremo molte grazie se impareremo a obbedire al suo ordine: “Fate quello che Gesù vi dirà” (cfr Gv 2,5).
III - 1Corinzi 15,54b-57 1. La situazione dell'uomo è che ha un corpo, destinato alla corruzione e quindi alla morte (54 Quando poi questo corpo corruttibile … e questo corpo mortale) e ciò è dovuto al peccato dei progenitori, che con la loro ribellione a Dio provocarono la propria morte spirituale, perché persero la sua amicizia e la vita divina, e furono causa anche della propria morte fisica, come era stato preannunciato loro da Dio (55 Dov’è, o morte, il tuo pungiglione; 56 Il pungiglione della morte è il peccato); così la morte ha riportato la vittoria sugli Ebrei grazie anche alla Legge ebraica, che era buona in sé stessa, ma il diavolo ingannò gli Ebrei e la fece usare male e a proprio danno (55 Dov’è, o morte, la tua vittoria?; 56 la forza del peccato è la Legge). Gesù con la sua passione e morte ha espiato i nostri peccati e ci ha riconciliati con Dio (Ef 2,13.16), ha eliminato la legge ebraica (Ef 3,14-15); con la sua resurrezione e ascensione ha mostrato di aver vinto anche la morte, che è figlia del peccato, perché Dio ci ha concesso la vittoria sul peccato, morte, diavolo, grazie a Gesù Cristo (57 Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!). In effetti quando noi con la fede in Gesù e col battesimo - e con la riconciliazione per i peccati commessi dopo il battesimo - abbiamo il perdono dei peccati e la riconciliazione con Dio, egli ci ridona la vita eterna - e quindi risuscitiamo spiritualmente - ma ci viene data anche la certezza della resurrezione della nostra carne, del nostro corpo, che i realizzerà alla fine del mondo (54 Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata inghiottita nella vittoria).
2. (a) La resurrezione e l'assunzione di Gesù al cielo già si sono verificate; si sono verificate anche per Maria e le premesse furono (1) la sua Immacolata Concezione - Maria era senza peccato originale e quindi per sé aveva diritto a essere esentata dalla morte –e (2) la sua Verginità Perpetua – se Dio aveva conservato intatta la verginità di Maria nonostante la sua maternità perché non avrebbe potuto conservato intatto il suo corpo dopo la morte? – e (3) la Maternità Divina, che crea la massima intimità fra Gesù e lei, unita sempre a lui in tutto, fino a partecipare alla sua opera redentrice, e le fa riportare la stessa vittoria di Gesù sulla morte senza aspettare la fine del mondo. (b) La vittoria di Gesù e Maria sul peccato è all'origine di ogni nostro inizio e di ogni nostro passo avanti nell'intimità con Dio e nella vita spirituale; se ci adeguiamo pienamente alla volontà di Dio (Vangelo) ci viene aperta la strada a tutti i doni di Dio. Vediamo quali sono i nostri peccati e preghiamo di più e facciamo penitenza e sacrifici per eliminarli con una buona guida spirituale.
EUCARISTIA. Il compimento perfetto della volontà di Dio costituisce la santità di Gesù e Maria e il sacrificio che essi offrono come redentore e corredentrice per la salvezza dell’umanità. Il sacrificio di Gesù noi rendiamo presente nell’Eucaristia e ci uniamo ad esso; riceviamo Gesù nella comunione eucaristica e diventiamo capaci di perfezionare la nostra unione con lui, in modo da creare le condizioni per la nostra glorificazione a suo tempo, come è avvenuto già di Gesù e di Maria. Chiediamo alla Madonna e a S. Giuseppe, ai nostri Angeli Custodi e Santi Patroni perché ci ottengano di vivere la volontà di Dio come loro in modo da ottenerne gli stessi effetti santificanti in noi. (mons. Francesco Spaduzzi)