Sicurezza a Milano. De Lieto (li.si.po.), immigrati componenti di pattuglie miste.
Un approccio semplicistico al problema sicurezza a Milano. La proposta viene addirittura dall’Assessore alla sicurezza di Milano Carmela Rozza. L’assessore in questione propone che entro il prossimo anno, siano operative a Milano, delle pattuglie miste, formate da tre vigili di quartiere, affiancati da uno stagista straniero di lingua madre araba, cinese o spagnola. Il tutto il nome dell’integrazione. - Il Presidente Nazionale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), Antonio de Lieto ha dichiarato – “Siamo sicuri che l’integrazione passa attraverso questo modo di “fare sicurezza” ? Apparentemente, la proposta ha anche una logica, ma in pratica, vi sono dei percorsi e delle condizioni indispensabili. Da tempo oramai, le Forze di Polizia “arruola” personale, di origine e madre lingua straniera, ma per il ruolo arruolamento vengono seguito quelle che sono le regole dei concorsi e dei corsi di addestramento, molto seri e selettivi. Nelle Forze di Polizia e nella Polizia municipale dei vari Comuni – ha continuato il leader del LI.SI.PO.) - vi sono cittadini nati in ogni parte del mondo, ma diventati cittadini italiani, in possesso dei requisiti richiesti dai vari bandi di concorso, anzi, la conoscenza di lingue straniere, come l’arabo, costituisce punteggio, ai fini della graduatoria concorsuale. Per indossare una divisa, sono necessari il possesso di moltissimi requisiti, fra cui l’attitudine psico-fisica ed il superamento di un Corso, per l’acquisizione della preparazione necessaria a svolgere il compito estremamente delicato, a svolgere attività di Polizia. Oggi è tutt’altro che facile entrare nelle Forse di Polizia, Polizia Municipale inclusa, proprio perché – ha rimarcato de Lieto - la società in grande cambiamento ed evoluzione, richiede personale altamente qualificato ed è semplicemente impensabile e semplicistico pensare a “stagisti” o cose simili. Sono sempre di più di appartenenti alle Forze di Polizia di origine straniera, ma, per indossare la “divisa”, hanno seguito lo stesso percorso di tutti gli altri operatori di Polizia. Non abbiamo ancora la “Legione Straniera”, né per affiancare le Forze Armate, né quelle di Polizia ed il LI.SI.PO. – ha concluso de Lieto - si augura che questo non accada mai”.
Roma, 30 novembre 2016.
L’ADDETTO STAMPA
Antonio Curci