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Torino. Scontri fra italiani e migranti. De lieto (li.si.po.), sono la conseguenza del “buonismo” e della politica delle “braccia aperte”. Troppe periferie sono diventate una giungla ...

La vera a propria guerriglia scoppiata a Torino fra immigrati ospiti  di una baraccopoli e  ultrà italiani. Al di la dei motivi, delle ragioni e dei torti - ha dichiarato il Presidente nazionale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), Antonio de Lieto – appare evidente che si è creata una situazione di  crescente disagio, presente non solo in alcuni grandi centri, ma in larga parte del Paese. A Torino si  è assistito allo scoppio della rabbia di  un elevato numero di  migranti ma questo può accadere ovunque.  Scene di guerriglia urbana che ha ulteriormente accentuato le preoccupazioni ed il disagio dei residenti, la stragrande maggioranza dei quali, non si sente più sicura e molti hanno persino paura di uscire di casa. Certo, i cartelli stradali sradicati, i cassoni dell’immondizia rovesciati, il  lancio di oggetti contundenti, da parte degli immigrati, non sono il modo migliore per  ringraziare il nostro  Paese che li ospita spendendo somme ragguardevoli, pur in un momento di grave crisi economica. L’episodio gravissimo di Torino – ha continuato de Lieto - non ha avuto conseguenze irreparabili, forse, per l’immediato ed efficace intervento delle Forze di Polizia , ma  è impensabile che si possa garantire, in ogni momento ed ovunque, una massiccia presenza di operatori di Polizia, per cui se i problemi legati all’accoglienza, non vengono risolti, la situazione rischia di esplodere. Sono le periferie più povere e disagiate delle grandi città, a rischio “esplosione”, ma   i disagio e la stanchezza,  riguardano l’intero territorio nazione. L’errore è stata  una politica dell’accoglienza  troppo buonista  che ha dato, fra l’altro, a  persone di tutto il mondo, profughi veri e  migranti economici, la sensazione che l’Italia accoglie tutto e tutti. A giudizio del LI.SI.PO. – ha rimarcato de Lieto - è necessario bloccare  l’afflusso della quotidiana massa di migranti, ponendo, fra l’altro, fine all’operazione “Frontex”. Il Governo deve prendere atto che il  nostro Paese  non è più in grado di accogliere altri migranti, soprattutto in un  momento in cui  milioni di italiani sono senza lavoro, i nostri giovani sono costretti ad emigrare e la situazione sociale del Paese, non è delle migliori.  Il LI.SI.PO. - ha concluso de Lieto – sottolinea che  l’accoglienza caotica  ha portato in Italia, anche una percentuale di  individui, che si rendono responsabili di numerosi gravi reati, quali violenze a sfondo sessuale, furti ecc.  e questo  rende ancora più difficile, qualsiasi politica di inserimento. Gli italiani non sono razzisti, ma anche, la comprensione, la tolleranza e  la bontà, hanno un limite. E’ necessario garantire la capillare presenza delle Forze di Polizia sul territorio, con strutture e mezzi adeguate.

Roma, 25 novembre 2016.

 

 

 

 

L’ADDETTO STAMPA

Antonio Curci

 

 

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