A che serve il SIA (Sostegno all'Inclusione Attiva) se solo pochissime persone saranno incluse?
...carta acquisti che varia da 80 a 400 Euro a soggetti in condizione disagiata
Caro direttore, dal 2 settembre in tutti i Comuni italiani è possibile fare domanda per il cosiddetto SIA (Sistema di Inclusione Attiva). Di cosa si tratta? Si tratta della fornitura, da parte dell’INPS, di una carta acquisti che varia da 80 a 400 Euro a soggetti in condizione disagiata, soggetti che siano anche disponibili ad essere parte attiva di progetti di inclusione lavorativa. I soggetti che fanno domanda devono possedere vari requisiti (reddito ISEE inferiore a 3000 Euro, avere un figlio minorenne o un membro della famiglia disabile o in gravidanza, non avere acquistato auto di nuova immatricolazione negli ultimi anni, ecc. ecc.). Il risultato è che sono poche le persone che hanno i requisiti necessari per presentare domanda. Ma la cosa che maggiormente preoccupa è un’altra. Per potere ottenere la carta acquisti (ed entrare a far parte dei progetti di inclusione lavorativa) è necessario raggiungere come minimo 45 punti ma ben pochi saranno in grado di ottenere questi punti (è necessario avere tre o più figli minori, avere un figlio disabile, avere un reddito ISEE uguale a zero, ecc. ecc.). Se questa è la situazione è naturale chiedersi perché sono stati mobilitati i Comuni e i patronati di tutta l’Italia per ottenere questi miseri risultati? Non sono bastati al governo gli scarsi risultati ottenuti dalla sperimentazione effettuata per circa due anni in alcune delle principali città italiane?
Cordiali saluti
Franco Pelella