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Caro Michele Serra, se i cittadini e la politica si salveranno lo faranno assieme

Caro direttore, Michele Serra ha commentato la visita in Israele del leader del M5S Luigi Di Maio (L’Amaca, 10/7/2016). Ecco quello che ha scritto: “I resoconti della visita in Israele del leader dei Cinquestelle Di Maio sono di esemplare normalità…Specie su una materia così sensibile le urla della rete in genere fanno a sportellate, e se si vuole leggere qualche emerita minchiata, a proposito di israeliani e palestinesi, basta cliccare: anche nei territori battuti dai grillini, alcuni dei quali furono accusati, tempo addietro, di non avere ben chiaro il discrimine tra antisionismo e antisemitismo. Per fortuna, poi, c'è la politica. Che costringe a uscire dal bullismo digitale e mostrarsi in campo aperto, confrontarsi con il mondo per quello che è, dolente e complicato. Di fronte a dolore e complicazione o sei un idiota, e perseveri nel pregiudizio e nella presunzione, oppure ti adegui, lavori, chiedi, parli, ti informi, in una sola parola: impari. Almeno in questo senso la politica è una benedizione, e in alcuni casi può essere una vera e propria redenzione. I Cinque-stelle credono che saranno "i cittadini" a salvare la politica. Sarà invece la politica a salvare i cittadini”.

La mia opinione è che Michele Serra ha solo parzialmente ragione. E’ vero che Luigi Di Maio ha detto cose sensate in Israele ed è vero anche che le sue parole sono in parziale contraddizione con quelle di tanti militanti del M5S. Le sciocchezze che spesso vengono dette sui social network sono, per fortuna, poco traducibili e poco tradotte in politica concreta; la politica ti costringe a fare i conti con la realtà e a non dare seguito alle farneticazioni del primo esagitato che utilizza i social network. Ma la classe politica è arrivata ad un punto di inaffidabilità tale che senza un controllo costante e attivo da parte dei cittadini difficilmente essa si salverà; ancora più difficile è che sarà la politica a salvare i cittadini dal degrado attuale. In definitiva la riproposizione del vecchio dilemma (se i politici sono migliori o peggiori della società civile) da parte di Serra non può avere che una risposta diversa da quella che dà lui: la politica sostanzialmente rispecchia nel bene e nel male la società civile, quindi non è né migliore né peggiore di essa.

 

Cordiali saluti

 

Franco Pelella 

 

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