La netta diminuzione degli omicidi volontari negli ultimi 130 anni evidenzia il declino della violenza in Italia
Caro direttore, come si sa il tasso di omicidi su 100 mila abitanti è il principale indicatore di violenza di una società. Per questo motivo è molto significativa la tabella pubblicata dal quotidiano Libero lunedì 21 marzo utilizzando i dati forniti del Ministero dell’Interno sugli omicidi volontari in Italia a partire dal 1887 (la tabella è allegata all’articolo, firmato da Davide Maria De Luca, dal titolo Giù gli omicidi, su i furti in casa. E nessun allarme femminicidio). Da essa emerge chiaramente il declino della violenza relativo all’Italia anche se tale declino, a partire in particolare dalla fine della seconda guerra mondiale, sta caratterizzando il mondo intero. Cosa emerge dalla tabella? Il dato più eclatante è che mentre nel 1887 in Italia il tasso di omicidi volontari su 100 mila abitanti era del 4,98% nel 2008 esso è diventato dello 0,85%. Ma va sottolineato che il numero degli omicidi volontari negli ultimi anni ha continuato a scendere passando da 611 omicidi nel 2008 a 445 nel 2015. Infine una curiosità. La percentuale degli omicidi volontari su 100 mila abitanti si è impennata due volte nel corso dell’ultimo secolo facendo registrare dei picchi all’avvento del fascismo nel 1920 (7,12%), nel 1921 (7,30%) e nel 1922 (6,46%) e, successivamente, in coincidenza con la seconda guerra mondiale nel 1944 (27,41%) e nel 1945 (23,84%).
Cordiali saluti
Franco Pelella