Perché le colpe sono sempre dei politici ma mai della gente comune?
Caro direttore, la risposta che il maestro e giornalista Alex Corazzoli ha dato a Roberto Vecchioni dopo il mare di polemiche suscitato dalla sua affermazione sulla Sicilia (“La Sicilia è un’isola di merda se non si ribella”) è un esempio perfetto dell’iperpoliticismo con il quale ragionano certi appartenenti alla sinistra radicale, di come essi cioè non riescono a deplorare i comportamenti sbagliati degli italiani perché credono che tutte le colpe siano da attribuire alla classe politica. Corazzoli ha scritto che: «Ai miei alunni quando in geografia, arrivo alla Sicilia, non parlo di questa terra come un’isola che “è di merda se non si ribella” ma racconto loro di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, del capitano Emanuele Basile, dei giovani di “Addio Pizzo”, di quei magistrati che vivono da anni sotto scorta. La Sicilia, caro Vecchioni, si ribella da sempre. Chi non si ribella alla mafia è certa politica, è certa antimafia. Chi non si ribella è l’oligarchia di certi partiti che qui in Sicilia “comprano” voti in cambio di un pacco di pasta o di tre mesi di lavoro. Il professore al posto di citare quei 200 senza casco avrebbe ben fatto a fare la lista di nomi e cognomi di quei politici di Centro Sinistra e Centro Destra, indagati, condannati per voto di scambio o per altri reati simili. Caro Vecchioni, non è la Sicilia che non si ribella ma è certa Italia che non ha mai alzato la testa. Milano compresa»(Roberto Vecchioni, ripassi la storia della Sicilia; www.ilfattoquotidiano.it, 8/12/2015). E’ noto che Roberto Vecchioni non ha parlato di politica né di mafia e antimafia ma del comportamento quotidiano della gente comune, ha criticato le abitudini di non portare il casco e di parcheggiare in doppia e terza fila ma anche il crescente stato di degrado in cui sono le bellezze paesaggistiche dell’isola. A questi pessimi comportamenti egli ha chiesto di ribellarsi essendo cosciente che il degrado quotidiano della vita civile è il miglior brodo di coltura per i comportamenti delinquenziali. Perché per certa sinistra radicale la colpa non è mai della società civile (o forse è meglio dire incivile?) ma solo della società politica? Perché i suoi militanti non vedono che spesso i comportamenti sbagliati dei politici sono simili ai comportamenti di chi li vota?
Cordiali saluti
Franco Pelella – Pagani (SA)