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Atripalda. "Da servizi sociali a gestione patrimonio fallimentare".

“La giunta comunale di Atripalda, guidata dal sindaco Paolo Spagnuolo, si è caratterizzata dal suo insediamento sino ad oggi per essere un’amministrazione inadeguata e inefficiente, poco trasparente nella gestione e per nulla attenta ai bisogni dei cittadini, soprattutto delle fasce socialmente più fragili”. Ad affermarlo è Giovanni Ardolino, presidente nazionale dell’associazione di tutela dei consumatori e degli inquilini, Acai onlus.

“Da parte nostra – continua il sindacalista – abbiamo sempre cercato di segnalare i problemi, sollecitare gli interventi e avanzare proposte, senza risparmiare critiche quando necessario, rappresentando le istanze degli utenti e tenendo conto dell’interesse generale, allo scopo di migliorare le condizioni di vita della comunità locale.

Il sindaco, come altri esponenti della giunta, è refrattario al confronto e alle opinioni diverse dalla sue, pretende di agire come un “dominus”, pensando forse di essere ancora ai tempi del feudalesimo, dimenticandosi di essere soltanto un temporanei gestore della cosa pubblica e al servizio della collettività.

Non a caso, in passato, Spagnuolo ci ha persino querelato e portato in giudizio quando abbiamo sollevato la questione dell’ex centro direzione di Contrada San Lorenzo, struttura che poteva essere utilizzata per servizi al cittadino ed invece è stata venduta per fare cassa ed appianare voci di bilancio, ma dopo la cessione dell'edificio ad un gruppo commerciale di supermercati, con un’operazione incomprensibile il Comune ha deciso di affittare gli stessi locali, per insediarvi la scuola media Masi.

Sua sponte o in continuità con la precedente amministrazione, comunque, si è trattato di una iniziativa singolare e tutt’altro che oculata, sulla quale era legittimo sollevare dubbi, denunciare sprechi e scelte contraddittorie. Ma il primo cittadino non ha gradito, come non ha gradito che evidenziassimo i limiti e le storture di questa amministrazione, capace solo di confezionare slogan e onerose promesse elettorali, senza concludere nulla di utile per gli atripaldesi sul fronte dell’emergenza abitativa, dell’inquinamento, del decoro di strade, marciapiedi e piazze. 

Spagnuolo ha tentato di censurare le nostre critiche e opinioni, con le carte bollate, ledendo il nostro diritto ad esprimerci, in barba ad ogni regola democratica.

Un obiettivo fallito miseramente, non solo perché non ci lasciamo intimorire, ma prendiamo sul serio la missione dell’associazione.

Oggi anche il Tribunale di Avellino, con sentenza del giudice, ci ha dato ragione, smentendo il sindaco-avvocato. Non c’è stata alcuna diffamazione, ma soltanto un legittimo esercizio di critica, peraltro fondato su dati di fatto. E dunque il giudice ha ritenuto che il fatto non costituisse reato.

Ci è toccato ovviamente difenderci, anche grazie all’assistenza legale e all’esperienza dell’avvocato Olindo Sasso, documentando puntualmente le nostre affermazioni. Ora il sindaco dovrebbe quantomeno chiederci scusa e riflettere”.

“Nel frattempo – conclude Ardolino – non siamo rimasti in silenzio, anche perché l’andazzo dell’amministrazione comunale di Atripalda non è mutato. Anzi, l’inadeguatezza e la nebulosità dell’azione amministrativa del sindaco e di suoi sodali in giunta sono state sperimentate anche in altri enti, come ad esempio la municipalizzata del Comune di Avellino, che non è stata in grado nemmeno di presentare i bilanci e quindi sciolta dal commissario prefettizio del capoluogo. Così come falle emergono nella società dei pubblici servizi del Comune di Mercogliano. Questioni che dovrebbero essere approfondite dagli organi competenti”.

 

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