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Solofra. "Frammenti tellurici: arte e memoria dopo il sisma del 1980".

Continua fino al 10 dicembre la Mostra sul terremoto dell’Irpina del 1980.

Le immagini della nostra città distrutta la sera del 23 novembre 1980 fanno ancora impressione, nonostante siano trascorsi quarantacinque anni dalla catastrofe che mise in ginocchio Solofra.

Quella sera la terra parlò con voce sorda e violenta: in novanta secondi distrusse vite, frantumò case e sbriciolò le nostre certezze.

Tuttavia, tra le macerie, qualcosa ha continuato a vibrare: la necessità di raccontare, di trasformare il dolore in segno, la perdita in visione.

Questa mostra, infatti, nasce come risposta visiva e poetica a quella frattura.

Le foto esposte (alcune personali, altre del Ministero dell’Interno scattate il giorno dopo il sisma, altre ancora di nostri professionisti solofrani della fotografia) sono soltanto una piccola parte dell’immenso patrimonio che ognuno di noi possiede in archivio e ha nella propria memoria.

Esse attraversano il terremoto, ne raccolgono i frammenti fisici, emotivi, simbolici e li ricompongono in opere che sono al tempo stesso testimonianza e rito di elaborazione.

Ogni foto è un gesto che rimemora, un tentativo di dare forma all’informe, di restituire voce a ciò che è stato spezzato. Il sisma, scosse la terra, ma anche l’immaginario: Frammenti tellurici è il tentativo di rimettere in moto quel paesaggio interiore e di farne memoria viva.

 

La rassegna fotografica è collocata presso la Fondazione De Chiara De Maio in piazza Umberto a Solofra.

 

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