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Prisco: "Lo Stato al fianco di chi denuncia".

“Il 29 agosto 1991 la mafia ha assassinato Libero Grassi, ma non è riuscita a spegnere la forza del suo esempio. Con il suo “no” al pizzo, ha testimoniato che dignità e libertà valgono più di ogni compromesso. La sua scelta solitaria ha aperto la strada a un movimento civile e associativo che, negli anni, ha rafforzato la consapevolezza collettiva contro l’oppressione mafiosa e ha spinto le istituzioni a dotarsi di strumenti normativi e di sostegno alle vittime”.

Lo dichiara il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco, con delega al Commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura.

“Lo Stato è concretamente al fianco di chi denuncia, grazie alle leggi volute da Giovanni Falcone, al lavoro delle Forze dell’ordine e della magistratura e al ruolo prezioso delle associazioni antiracket. Ma il sacrificio di Grassi ci ricorda che non possiamo abbassare la guardia: la sfida è trasformare la memoria in impegno quotidiano, perché nessun imprenditore, commerciante o artigiano debba più sentirsi solo nella scelta di ribellarsi».

«Da cittadino prima che da rappresentante del Governo – conclude Prisco – rinnovo la vicinanza ai familiari di Libero Grassi e a tutte le associazioni che portano avanti la sua eredità morale e civile. La lotta al racket e all’usura rimane una priorità assoluta, perché la libertà economica e la dignità personale non possono mai essere messe a trattativa”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Delia Cipullo
- portavoce -
Ufficio Stampa SS Emanuele Prisco

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