Non si arresta ”l’invasione silenziosa” del nostro Paese. È di qualche giorno fa l’ennesimo sbarco. 573 migranti sono sbarcati ad Augusta (SR) nel silenzio tombale del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che, da quando siede sulla poltrona più ambita, di certo non si è strappata le vesti per bloccare gli sbarchi di stranieri irregolari nel nostro Paese. Al riguardo il Segretario Generale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) Antonio de Lieto ha dichiarato: “giova rammentare al primo “inquilino” del “palazzo romano” che sono circa 4.701 gli stranieri irregolari sbarcati quest’anno sulle coste italiane, di cui 3.035 nel mese di gennaio e 1.666 a febbraio. A tal riguardo viene spontaneo chiedersi: considerato la politica attuata (circa il dilagare di sbarchi) che di certo non ha brillato come si rileva dai numeri degli stranieri irregolari sbarcati, il ministro Lamorgese, a giudizio del LI.SI.PO., farebbe cosa buona e giusta se rassegnasse le proprie dimissioni, in caso contrario, il Presidente Draghi sempre a giudizio del LI.SI.PO., deve rimuoverla dall’incarico.  A parere del LI.SI.PO. – ha continuato de Lieto – la “mollezza” del Ministro dell’Interno approda al “nulla”. Questa immigrazione incontrollata, a giudizio del LI.SI.PO., è una vera invasione. E’ necessario - ha rimarcato il leader del LI.SI.PO. – chiudere di fatto le nostre frontiere e perché no, se necessario, predisporre anche il blocco navale, prima che sia troppo tardi.  C’è da chiedersi - ha evidenziato l’esponente del LI.SI.PO. - come l’Italia potrà rispondere alle esigenze di una massa di migranti i cui numeri destano serie preoccupazioni? Milioni di italiani sono senza lavoro, milioni sono poveri, e come se non bastasse le bollette di luce e gas si sono più che raddoppiate ecc. ecc. In questo quadro, appare evidente che non siamo nelle condizioni di rispondere alle esigenze di tanti stranieri che giungono illegalmente in Italia. E’ necessario – ha concluso de Lieto – non creare illusioni e respingere con tutti i mezzi chi vuole entrare illegalmente nel nostro Paese”. 

                                          Antonio Curci