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Raid Festivals tra Avellino e Mercogliano.

 Dopo i primi appuntamenti, Raid Festival prosegue il suo viaggio e nel fine settimana dell’11 e 12 ottobre porta in Irpinia tre preziose tappe di danza contemporanea e teatro danza, con artisti di rilievo internazionale e nuove creazioni pensate appositamente per il festival.
Sabato 11 ottobre, al Teatro Partenio di Avellino, inaugura il weekend la Compagnia Abbondanza/Bertoni, realtà cardine del teatro danza italiano. Dal 1989 Michele Abbondanza e Antonella Bertoni intrecciano linguaggi tra danza, teatro e ricerca, firmando spettacoli che spaziano dall’infanzia a lavori sulle diversità e fragilità, come Doppelgänger (Premio Ubu 2021). Nel 2024 hanno ricevuto il Premio Ivo Chiesa per il loro percorso artistico e continuano a sorprendere con creazioni intense e visionarie. Ad Avellino arrivano con Le Fumatrici di Pecore, un lavoro nato dall’incontro con Patrizia Birolo, interprete “fuori dall’ordinario”, che insieme ad Antonella Bertoni dà corpo a una partitura fatta di immagini, storie e gesti essenziali. Poesia e ironia si fondono in una riflessione sulla comunità, sui suoi riti e sulle fragilità che la attraversano.
Domenica 12 ottobre, al Teatro 99 Posti di Mercogliano, la scena si apre con la Compagnia degli Istanti/Compagnia Simona Bucci, attiva tra produzione, formazione e festival diffusi, sostenuta dal MIC e dalla Regione Toscana. La compagnia porta avanti un lavoro coreografico che intreccia ricerca e qualità artistica, e per Raid Festival presenta una creazione originale: Dire-Fare-Baciare. Ispirato all’omonimo gioco di gruppo, lo spettacolo costruisce un percorso coreografico fatto di apparizioni, sparizioni e presenze fuggevoli, un fluire di azioni, nature e colori emotivi che evocano la trasformazione continua della vita.
A seguire, sempre al 99 Posti, arriva Vittorio Pagani, giovane coreografo e performer milanese formatosi tra Ballet Junior de Genève e contesti internazionali, già selezionato per Aerowaves 2024. La sua ricerca mette al centro la performatività e la fragilità del ruolo dell’artista. In A Solo in the Spotlights per Codeduomo esplora il dialogo tra corpo e luce, interrogandosi sulle pressioni che il sistema danza impone ai performer. Tra danza, parole e proiezioni video, il lavoro diventa insieme confessione e dedica: un omaggio a chi sceglie di ballare nonostante tutto.
 

 

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