Solofra. Maffei: "Il teatro ha la forza di unire".
Ottobre segna l'inizio dei nuovi corsi per l' anno accademico teatrale 2025/26.
Il teatro a Solofra non è solo un palcoscenico, ma è un modo di guardare la vita. Molti lo vedono come un passatempo, altri come un ricordo di tempi passati. Qualcuno dice che è per pochi, che oggi ci sono altre cose più veloci, più facili, più moderne. Eppure per me il teatro resta un luogo speciale. Ogni volta che le luci si abbassano e il sipario si apre, sento che anche la mia città diventa diversa. Non è più soltanto Solofra con le sue strade, le sue piazze, oggigiorno un po’ vuote e senza stimoli, i suoi rumori quotidiani, ma diventa uno spazio di sogno, di parola, di emozione. Forse non tutti se ne accorgono, ma il teatro ha la forza di unire, porta sul palco le nostre storie, i nostri difetti, le nostre speranze. Ci mostra chi siamo e chi potremmo essere. E quando la gente applaude, è come se applaudisse anche a sé stessa, al fatto di esserci, di partecipare. In una piccola città come la mia, perché a me, Michele Maffei, direttore artistico del Centro Sperimentale Teatrale di Solofra piace dire piccola città e non grande paese, il teatro non è un lusso. È una finestra aperta sul mondo. Ed io nel mio piccolo voglio raccontarlo così, come un gesto che resiste al tempo, come un cuore che continua a battere, anche quando sembra che nessuno ci faccia caso. Ad Ottobre partono i corsi del nuovo anno accademico teatrale 2025/26, fateci caso, perché il teatro cambia soprattutto il modo di vedere le cose. Solofra è pronta...
Michele Maffei