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Ospedale Landolfi… nell’oblio.

Pronto soccorso chiuso, sovraffollamento in quel del Moscati... Azione di “class action”…?

 

                                                                    

 

 Le tv irpine stanno intervistando, in modo intermittente, i primari dell’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino, riguardo all’’importanza o non del Pronto Soccorso di Solofra.

Molto probabilmente, si vuol trasmettere ai cittadini del nostro Comprensorio e non solo un chiaro messaggio sulla non importanza del predetto servizio.

Tra le numerose interviste ha suscitato più clamore quella rilasciata dal prof. Vincenzo Landolfi, che svolge la funzione di primario presso il Moscati, dopo averla espletata, per alcuni lustri ed egregiamente, presso il nosocomio conciario.

Ebbene, il Landolfi ha ribadito, con veemenza, la giustezza del provvedimento n. 201 dello scorso 19 maggio, che prevede la soppressione del nostro Pronto Soccorso nonché dei reparti di ortopedia, chirurgia, pediatria, ostetricia e ginecologia.

 Intanto, mentre il Dirigente Pizzuti e i suoi primari cercano di far cadere nell’oblio le battaglie dei Comitati, delle Associazioni e dei Cittadini pro ospedale conciario, ci dispiace prendere atto del fatto che i politici locali sembrano essere andati in letargo.

Perciò, è, più che mai, necessario uscire dai nostri gusci, allo scopo di combattere la buona battaglia del diritto alla salute, tutelato dall’art. 32 della nostra Costituzione come diritto dei singoli ed interesse della collettività.

Del resto, dubitiamo che il governatore De Luca e i suoi sodali intendano dare esecuzione a quanto dichiarato, cioè di far diventare il Landolfi un punto di eccellenza regionale.

Difatti, hanno, già, disatteso le promesse del rafforzamento ed apertura del Pronto Soccorso di Solofra, la cui chiusura, secondo la stampa locale e provinciale, ha determinato una ricaduta negativa su quello del Moscati, in quanto, specialmente in questo periodo ferragostano, si sono registrati 100 interventi giornalieri, con pazienti accatastati su barelle uno vicino all’altro, senza la distanza prevista dalla normativa anti-covid.

Ma c’è di più! Per poter accedere alla visita, occorreva un lasso di tempo di 10 ore.

Ebbene, con questi dati e il sovraffollamento del pronto soccorso del Moscati, chiediamo al Governatore e ai vari Dirigenti di riaprire il pronto soccorso conciario, al fine di evitare una sanità irpina in tilt.

 Eh sì! Forse, il governatore De Luca e i vari Alaia e Petracca stanno mandando, di fatto, in oblio la richiamata norma della nostra Carta fondamentale.

Pertanto, auspichiamo che le Associazioni e i Comitati riescano a coinvolgere in maniera capillare i cittadini, magari promuovendo una “class action”.

                                                                                                                                                                      DR

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