Solofra spogliata e stuprata mentre una sadica sinistra osserva silente
Il caso Landolfi, prima che porsi come caso di resistenza allo spoglio del territorio, si pone come occasione di riflessione, sui valori e sulle priorità per una comunità, piuttosto che come legittimo tema di difesa delle proprie opportunità. Ne ho sentito tante. Tra le prime ragioni quella della riorganizzazione del servizio sanitario, per motivi di efficienza e valore dei servizi medici prestati. Non meno frequenti sono state comiche lezioni sui suggestivi cammini di viandanza, per cui si potrebbe fare anche un bellissimo pronto soccorso al passo tra Solofra ed Avellino, come muoversi attraverso uno stesso quartiere. Deplorevoli quanto ridicole considerazioni per banalizzare un tema tra i più seri, quello che misura la sensibilità di una comunità per i valori fondanti del vivere civile: la salute, la qualità della vita, la sensibilità verso il bisogno che in un territorio si possono promuovere attraverso la cultura sanitaria. Ebbene, tutto questo, è considerato banalmente accessorio, ed insignificante, nella nostra comunità. Io, invece, semplicemente penso che un ospedale è presidio essenziale di civiltà per una comunità, ha sí a che vedere anche con questioni di bilancio pubblico, ma solo per aspetti subordinati. Un ospedale riguarda i temi più importanti di una comunità, la sensibilità culturale. Attraverso queste attrezzature si qualificano e crescono le comunità nella giusta direzione, attraverso un lavoro qualificante, attraverso relazioni sociali moralmente impegnative, improntate alla ricchezza dell'accoglienza e della vicinanza al bisogno reale, e anche attraverso migliori occasioni lavorative in senso generale. Io avrei preferito che il dibattito sulla riorganizzazione riguardasse aspetti di efficienza interna al sistema sanitario, non al dimensionamento e alla ridistribuzione regionale. Gli ospedali in prospettiva saranno sempre più necessari per assicurare il benessere collettivo, è sotto gli occhi di tutti. Se proprio si voleva porre il problema organizzativo bisognava parlare di efficienza e capacità di espansione dell'accoglienza attraverso una riorganizzazione telematica e la valorizzazione di ospedali intermedi come quello di Solofra. Invece no, si vuole semplicemente tagliare nel vantaggio di centri più forti, perché prevalenti sotto il profilo demografico. Il solito sistema del potere che decide per il più forte, in danno alla crescita, allo sviluppo e all'avanzamento della provincia. Sulla sanità si giocano partite fondamentali sotto il profilo politico e culturale di una comunità, spero che il dibattito venga riportato sul piano corretto e soprattutto attento alla dignità dei comuni dell'alta Valle Irno, anche per quello che Montoro ha dato con la scelta della fusione al bilancio regionale, perché il Landolfi è anche dei montoresi. Spero comincino a parlare coloro che si dicono di Sinistra, in modo chiaro e comprensibile. E non con i numeri banali dei bilanci di gestione. Non si avanza perché si possiede un mezzo ma perché si ha chiara una destinazione.