Niente da fare: neppure un tema come la sanità pubblica, ridotta al collasso da uno stillicidio di azioni ed omissioni concentriche, riesce ad unire le istituzioni locali a difesa dell’interesse pubblico, come è ormai una tradizione, e diremmo una dannazione, da qualche decennio a questa parte nella bassa Irpinia.
Proprio mentre si cerca faticosamente di promuovere un’azione politica dal basso che coalizzi le forze politiche e sociali nel contrasto al declino civile in atto, arrivano le dichiarazioni inopportune e intempestive rilasciate dal Sindaco del maggiore comune del comprensorio al più diffuso quotidiano regionale, che di fatto avallano le scelte della regione Campania fortemente penalizzanti per il nostro comprensorio.
Si ripete la tiritera della presunta scelta obbligata di chiudere il pronto soccorso di Solofra, dimenticando che il suo mantenimento era negli atti ufficiali (decreti commissariali nn. 33 del 2016 e 29 del 2018), vigenti fino a pochi giorni fa, prima della famigerata delibera della Giunta regionale n.201 del 19 maggio.
Ci saremmo aspettati da Giaquinto un commento, una proposta, ad esempio sui dati allarmanti del rapporto SPES sullo stato di salute dei cittadini della Valle dell’Irno, pubblicati con ingiustificabile ritardo, ci saremmo aspettati qualche lume sulla situazione complessiva della medicina di base, sul distretto sanitario di Torchiati, quello che si trova a Montoro, non in Valtellina.
Invece nulla, se non l’acritico assist, che si aggiunge alle improvvide uscite di qualche altro esponente comunale e regionale, a sostegno della vulgata di De Luca, che con il suo cerchio magico ha ridotto l’Irpinia a riserva indiana e al vassallaggio i suoi rappresentanti locali.
Ancora una volta si viaggia in ordine sparso, come l’esercito di Franceschiello, lasciando ancor più solo il sindaco Vignola in una battaglia già di per sé disperata.
Giravolte, contorsioni verbali, che si giustificano solo con motivi di opportunismo di corto respiro, che mostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, di quanto sia evidente che la Politica sia altrove, che occorre proseguire con la partecipazione critica, usare tutte le armi della lotta democratica per rovesciare una classe dirigente (?) inadeguata, che va fermata prima che precipiti questa terra nella discarica della storia.
Noi a tutto ciò rispondiamo con l’unione e la condivisione di idee e proposte tra tutti i soggetti, e sono tanti, che non guardano all’interesse puntuale bensì al bene comune: la proposta nata dalla piattaforma del “Tobagi” ha coinvolto componenti politiche, sindacali e civili, soggetti che hanno deciso di stare, con responsabilità, dalla parte dei cittadini, dalla parte dei diritti, dalla parte dell’eguaglianza e della giustizia sociale. Siamo amareggiati dal comportamento del sindaco Giaquinto come siamo delusi da silenzi che sono divenuti assordanti di chi dovrebbe invece fare un serio richiamo alla responsabilità.
Oggi, a qualcuno non è chiaro, si sta giocando una partita di diritti da garantire a migliaia di cittadini e alcune filosofie gestionali e finti perbenismi sono solo pericolosi e avallano gli interessi di pochi.
“sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.(A. Gramsci)
Sinistra Italiana/ Terra Montoro- Solofra