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Serino. Abele De Luca al Sindaco Pelosi: "Vogliamo delle vere opposizioni alla camorra locale"

E’ con spiacevole rammarico verificare come a Serino le cose siano peggiorate, non solo sotto il profilo economico-progettuale ma anche socio-legale. Da tempo, cittadini di Serino, chiedono con coraggio un chiara presa di posizione dell’Amministrazione Pelosi su gravi fatti di natura camorristica. Da tempo si chiede pubblicamente al Sindaco Pelosi e ai componenti della Giunta Municipale di prendere, con atti e/o fatti chiari e pubblici, le dovute distanze da imprenditori che si sono rivolti a clan camorristici per questioni personali ed hanno palesemente appoggiato questa amministrazione. Da tempo si chiede di provvedere a dare seguito ad un pubblico concorso di comandante dei VV.UU. visto che in passato tale concorso è stato bandito e vinto dal dr. Testaverde andato poi via (e tutti sanno o forse non tutti sanno del perché abbia chiesto il trasferimento ad altro Comune) nel mentre il comando viene ricoperto proprio dal fratello dell’attuale Sindaco. Mai vista una concentrazione  di poteri così palesemente abnorme nelle mani di una sola famiglia per un paese di circa 7000 anime: Banca, Comune e Comando dei VV.UU. Io suggerirei a costoro un presidio permanente anche per il Comando dei Carabinieri e le azioni cattoliche del territorio così potremmo giocarci una quintina. In aggiunta possiamo contare su spese pazze e inutili a discapito delle tasse ed imposte comunali pagate da tutti noi in quanto l’Amministrazione ha da poco tempo nominato un Dirigente, tal ing. Tarantino, presso l’UTC di Serino. Dunque il settore tecnico consta di ben 2 dirigenti: per sopperire alla mole di lavoro dovuta alle centinaia di cantieri pubblici aperti e da aprire ovvero al disbrigo delle migliaia di richieste di permessi a costruire perché forse Pelosi si è approvato da solo il Piano Urbanistico Comunale? Per ora fermiamoci su questo disastroso assetto amministrativo-burocratico discutibile sotto tutti gli aspetti e concentriamoci invece su un fatto ancor più grave. Il fratello del Sindaco, sig. Alessandro Pelosi, attuale comandante dei VV.UU. avrebbe ripreso pubblicamente un cittadino di Serino innanzi ad altre persone, violando ogni minimo rispetto delle norme sulla privacy e insinuando l’idea, in chi in quel momento ascoltava, di violazioni al codice della strada. Ma questo cittadino non è un semplice cittadino, bensì una persona che spesso propone denunce pubbliche sullo stato delle cose a Serino, sulla gestione del comando dei VV.UU., sulle attività camorristiche locali, sulle inadempienze del Sindaco, sulla gestione dell’ambiente, ecc. Insomma un vero e proprio attivista, non certo allineato con i Podestà di turno fatti sedere dai loro Feudatari su posti di potere rispetto ai quali non hanno la benché minima conoscenza delle relative e grandi responsabilità di cui sono investiti. Orbene, alle parole del Pelosi “vai piano con la macchina e cerca di parlare poco” il giovane cittadino di Serino si è sentito tradito da ogni certezza sulla giustizia, sulla legalità, sulla trasparenza, sulla libertà di espressione di idee e pensieri sancita anche dall’art. 21 della nostra amata Costituzione Italiana che così espressamente recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” (e quindi anche tramite facebook, manifesti, messaggi, quotidiani, periodici, radio, tv pubbliche e private, social network, ecc.). In un altro paese civile un Sindaco avrebbe chiesto perlomeno scusa, come uomo, come fratello del comandante dei VV.UU. e come responsabile del proprio Comune, per il comportamento tenuto dal suo “delegato”. Invece, con una telefonata al malcapitato, avrebbe cercato di tutelare non già il citato art. 21 ma ben altre cose. La questione non è di poco conto perché parole così pesanti giammai sarebbero dovute uscire dalla bocca di un tutore della legge in quel modo come se fossero di normale uso a Serino. Forse nella Serino di quella “famiglia” tutti devono parlare poco o addirittura tacere e nessuno può contestare il Podestà e il Feudatario. Nella mia Serino invece, sig. Sindaco, ci deve essere correttezza umana e giuridica, ci deve essere trasparenza e legalità. Ed è per questo motivo che oggi mi accingo a scrivere questa missiva affinché il grido “silenzioso” di disperazione di centinaia di uomini e donne serinesi che non possono parlare, che non possono essere liberi nello scegliere il proprio referente per necessità familiari ed economiche avrà, come sempre è stato, un megafono acceso. Da consigliere comunale esprimo piena solidarietà ad Enrico Rodia che ha subìto tutto ciò e non già per il coraggio e la tenacia ampiamente dimostrata in questo scorcio di fine legislatura sui problemi di Serino, ma per difendere il simbolo della LIBERTA’ che lui, piaccia oppure no, al pari di altri rappresenta. 

Il Consigliere comunale

   prof. Abele De Luca

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