La campagna per il No al referendum costituzionale è stata una battaglia democratica
Non sono d’accordo con Claudio Cerasa. I promotori del comitato del No al referendum costituzionale avevano pienamente ragione. Il tentativo di involuzione democratica portato avanti da Matteo Renzi e dai suoi amici era effettivamente pericoloso e bene hanno fatto coloro che si sono opposti, anche i promotori del comitato del No. Sostenere che questa battaglia abbia fatto abbassare le difese immunitarie di fronte ai nemici della democrazia è sbagliato perché essa era, sostanzialmente, una lotta per evitare una minore democrazia; la battaglia è servita a dimostrare l’erroneità del disegno di Renzi e a indebolire ulteriormente la sua figura politica, già parecchio debilitata dai tanti errori commessi. Che poi dell’indebolimento di Matteo Renzi abbiano approfittato soprattutto i Cinque Stelle e la destra è il segno che il tentativo antidemocratico di Renzi è servito a indebolire tutta la sinistra, erroneamente identificata con il segretario del Pd. Ciò non toglie che Cerasa ha ragione nel chiedere che i promotori del comitato del No al referendum costituzionale si facciano promotori di appelli dello stesso tipo di fronte agli attacchi alla democrazia portati avanti dalla maggioranza di governo attuale.