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Solofra. Alla (ri)scoperta dell’ironia e dell’umorismo popolare

Alla (ri)scoperta dell’ironia e dell’umorismo popolare

La storia per essere scritta ha bisogno di due cose: la penna e l'inchiostro, cioè l'uomo e le sue imprese così ci dice Alberto Angela. Per lasciare una memoria di queste imprese serve certamente un foglio. In questo caso il foglio migliore è il territorio, sul quale le generazioni che vengono dopo potranno leggere le imprese di chi le ha preceduti attraverso i monumenti, resti archeologici, tradizioni culinarie, canti popolari, detti e proverbi antichi in modo da inquadrare le proprie origini e capire la propria cultura e spesso si riesce ad inquadrare anche il proprio modo di pensare. Il sud Italia è ricco di queste tradizioni. Chi di noi non ha mai ascoltato le persone anziane, nonni, nonne durante una loro conversazione? Durante il loro oratio, edulcoravano quei momenti con squisitezza, pronunciando proverbi e dicerie per identificare magari una persona e fatti accaduti in giornata o ricordando tempi passati con tanta nostalgia od addirittura raccontando fatti per sentito dire, tutte inculcate con una grande ironia in strofe e rime che, nel corso degli anni, cambiavano in base al linguaggio, alla persona, al tempo. Mario Martucci si sta prodigando e sta svolgendo un lavoro certosino, raccogliendo memorie di persone anziane amiche ed ha ricostruito gruppi di versi popolari locali. Lo scorso anno, il caro amico Mario, ha già scritto un articolo a riguardo, per spronare i cittadini a ricordare queste meravigliose tradizioni orali ed a riportarle in vita, fino a trascriverle, così da non seppellirle per sempre sotto la terra della memoria. Nel passato articolo, si fa riferimento all’istrionico Runatiello, Donato Russo, nato a Solofra più di 100 anni fa ed i suoi versi viaggiano ormai solo nella memoria di pochi concittadini. Delle sue tante strofe non vi è alcuna traccia scritta, ma Runatiello è stato capace di coinvolgere l’intero paese e molti si cimentarono ad imitarlo. Qui vi rappresentiamo alcune strofe – filastrocche di Sant’Andrea Apostolo, molte delle quali riscritte per rendere il testo omogeneo. 

 

For’è Casate pe chi nun c’è stat’ 

ci stann’ cient’  scalinat’

si tu e’ scinn’ chianu chiano

truov’ tutt’ e’ paisan’

 

Filuccio o’ buficut’

n’de Casate è semp’ stat’

c’ha crisciut’ duric’ (12) figli

so vinut’ na meraviglia.

 

Nei prossimi articoli seguiranno altre strofe umoristiche solofrane così da deliziare ed incuriosire i lettori. Qualunque canzone, filastrocca o rima antica - relativa a fatti e persone della nostra comunità - vi venga in mente, scrivetela su un pezzo di carta e inviatela a Solofraoggi e/o all’indirizzo e-mail solofraoggi@libero.it oppure all’Associazione Salvaguadia Beni Culturali di Solofra (ASBeCuSo) all’indirizzo e-mail asbecuso@gmail.com e/o su facebook all’indirizzo https://www.facebook.com/Asbecuso/.

paolodestefano

 

 

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