La convinzione di Luigi Di Maio di aver abolito la povertà è pretenziosa ed arrogante
Caro direttore, il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha dichiarato che con l’attivazione del reddito di cittadinanza sarà abolita la povertà. L’affermazione è molto pretenziosa ed arrogante sia perché non è scontato che tutti gli italiani poveri potranno usufruire del reddito di cittadinanza sia, soprattutto, perché Di Maio lascia intendere che con l’introduzione di questa misura in Italia la povertà sarà abolita per sempre mentre è tutto molto precario. Non si sa se per quanto tempo il governo rimarrà in carica come non si sa se l’anno prossimo il bilancio dello Stato consentirà la riproposizione del reddito di cittadinanza. Soprattutto Di Maio dà l’idea che basta una misura assistenzialistica per abolire la povertà mentre ci vorrebbe ben altro; ci vorrebbe, ad esempio, che soprattutto nel Mezzogiorno la base produttiva si allarghi e che aumenti l’occupazione. Senza che questo accada l’economia italiana rimarrà precaria e la povertà sarà un pericolo costante.