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Solofra. Processione di San Giuseppe, nel segno della dignità del lavoro e della famiglia.

Nella Solofra laboriosa è rimasto solo il ricordo della festa dei lavoratori, ma senza perdere la speranza che il 1° maggio debba essere la festa della famiglie nella Famiglia di Nazareth  ovvero di S. Giuseppe lavoratore.  

Come ha detto nelle omelie il Rettore della chiesa di S. Domenico, p. Vincenzo Grossano, occorre dare  dignità a tutti, attraverso il lavoro.

 Quindi, c’è bisogno  di  solidarizzare  con  coloro  che  cercano un lavoro ( ad esempio, i giovani)   o con  i  tanti che l’ hanno perso, per cui  vivono in condizioni di precarietà e  povertà, trovando  solidarietà  nella società civile, ma, soprattutto, nella Chiesa.

L’unità d’ intenti della comunità ecclesiale deve riversarsi  nella società,  in  maniera  tale   che il 1°  maggio sia la festa di tutti i cittadini per continuare a camminare nel presente, con la speranza di  un futuro migliore, dove, secondo gli insegnamenti  della santa madre Chiesa e grazie alla sinergia con lo Stato, l’uomo con i suoi bisogni occupi un posto centrale nella dignità del creato, in continuazione con il suo creatore.

Questi valori sono stati  rimarcati  anche durante le soste della processione di S. Giuseppe lavoratore, che s’è snodata, lungo  le  strade  principali della cittadina conciaria.

 La partecipazione è stata strepitosa soltanto   all’uscita, mentre, al  termine,  erano presenti pochi fedeli con il sindaco ed il vicesindaco. Eh, sì! All’inizio, c’erano circa 400 persone .E, poi, dicono che bisognerebbe  spostare  la processione di S. Michele alla sera, forse solo per una passeggiata piacevole, mettendo nel dimenticatoio il sacrificio e la devozione, elementi di supporto per camminare sulla scia dei Santi, degli Angeli e di Maria SS., per un cammino di fede in crescita.

Non a caso, padre Vincenzo Grossano, ben coadiuvato dal decano p. Vito Accettura, ha catechizzato i  fedeli durante la processione, in particolare nelle soste, come quella in via “ Casa Papa”, quando i Santi sono stati sistemati sulle tavole, messe a disposizione delle famiglie, con i volti rivolti in  direzione delle Scuole primarie.

Difatti, il Rettore ha detto: “mi piace osservare i due simulacri: uno che ha educato Gesù e S. Giuseppe Marello, apostolo dei giovani. Vedete: tutti e due guardano e vigilano sui nostri ragazzi, che con il nostro contributo formeremo nuovi cittadini e buoni cristiani; invece, in piazza “Umberto I°” ( che continua ad essere una strada, anche dopo il sima del 23 novembre 1980, perché i nostri politici non hanno saputo darci una piazza in piazza), ha sottolineato il luogo di incontro e di riposo dei solofrani, invocando la grazia di S. Giuseppe,  perché  ci faccia vivere  anche il riposo in maniera dignitosa.

E’ stata una processione orante, anche grazie alla fattiva partecipazione dei portatori e delle Associazioni, in primis i Laici giuseppini  .

Dulcis  in fundo, ringraziamo, di cuore, anche la banda musicale “Città di Vietri sul Mare”, diretta dal M° prof. Aniello Ronca(già, noto alla comunità  solofrana) ,per   il brillante accompagnamento  musicale.

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