Solofra. ATO unico per gestione del sistema idrico campano, chiarimenti.
Alla luce del resoconto sommario integrale (provvisorio) n.68 della seduta del 18 dicembre 2014 della Commissione Ambiente Regione Campania apprendiamo che l’iter che sta conducendo la Regione Campania verso la riforma della gestione delle acque è in fase di completamento. Il ddl, presentato dall'assessore Romano, approvato in giunta ed esaminato dalla commissione e da sottoporre al consiglio regionale ci traghetta verso l’ATO unico campano.
L’Assessore regionale Romano dichiara: “Lo Sblocca Italia è chiaro: il gestore deve essere unico. Lo Sblocca Italia ha cancellato la parola “unitarietà della gestione” e l’ha sostituita con il termine “unica”. (omissis) …anche il singolo Comune che non si è assoggettato alla legge, quindi, non ha voluto – secondo me con un comportamento fuori legge – aderire all’obbligatorietà di associarsi nell’ambito territoriale ottimale e di avviare la gestione congiunta, non voglio dire unica, ma congiunta nell’ambito di quel territorio, quel singolo Comune che ancora gestisce l’acqua in autonomia è classificato, giuridicamente parlando, come un gestore, è un gestore e gestisce se stesso. Lo Sblocca Italia è molto chiaro, questo modello non può esistere per legge, le competenze sono sicuramente ed esclusivamente in capo ai Comuni che non le possono mai esercitare in forma diretta, ma sono obbligati ad associarsi, nell’ambito territoriale ottimale che la legge individuerà e devono gestire, in maniera associata, questa funzione. Si apre il capitolo enorme dei servizi pubblici locali perché il legislatore ti dice che l’acqua, come i rifiuti e i trasporti, ha una sola possibilità di essere gestita bene e secondo i principi di efficienza ed economicità – principi che sono indispensabili per avere un servizio giusto ad un costo giusto – solo se si crea un’economia di scala; devo creare la scala. Il territorio diventa la scala dimensionale di riferimento rispetto alla quale il Comune che è sempre titolare di competenze esclusive, quando dico esclusive significa che nessuno si può sostituire al Comune se non quando il Comune contravviene alla legge, il commissario sostitutivo può essere ad acta, ma le competenze restano in capo ai Comuni che si devono obbligatoriamente associare. Non è successo, in questa Regione, dal 1997 ad oggi, a meno di un solo ambito l’ATO 3 dove questo percorso di associazione si è creato”. Successivamente introduce il concetto di bacino idrografico “è banalissimo, è insito nella parola bacino, bacino è bacinella, è il territorio che raccoglie l’acqua. L’acqua normalmente arriva attraverso le precipitazioni meteoriche, alimenta le falde, noi utilizziamo quelle falde per poterla emungere e portarla nelle nostre case o nelle nostre attività produttive. Il ciclo integrato delle acque è fatto di 6 funzioni fondamentali: la captazione, la grande adduzione, la distribuzione dell’acqua nelle nostre case e nelle nostre fabbriche, la raccolta dell’acqua usata (le fognature), i grandi collettori che portano l’acqua usata presso i grandi impianti di depurazione, ultima parte del ciclo, quello che esce dagli impianti di depurazione dovrebbe essere depurata, pulita e restituita al mare” a tal proposito parla di suddivisioni naturali e non più amministrative facendo l’esempio proprio del bacino del Sarno in cui più province rientrono.
Il sistema che si verrà a creare viene così descritto: un sistema istituzionale multilivello con un indirizzo strategico generale affidato al Ministero dell’Ambiente, un indirizzo strategico di regolazione e di controllo affidato all’autorità nazionale per l’energia elettrica gas e risorse idriche, la disciplina del Governo del controllo del territorio affidato alla Regione, il compito esecutivo di pianificazione, organizzazione, monitoraggio e controllo del servizio affidato all’autorità d’ambito (che raggruppa gli enti che hanno le competenze del ciclo, cioè, i Comuni che non possono esercitarlo in forma diretta, ma in forma associata attraverso l’autorità d’ambito). L’organo di governo dell’ATO unico dovrebbe essere l’ente idrico Campano (EIC), privo di personalità giuridica, ha una sua autonomia organizzativa, amministrativa e contabile. Il Consiglio d’ambito, altro organo previsto, sarà rappresentativo dei Sindaci di tutta la Regione, quindi, i 550 Sindaci della Regione devono essere rappresentati e devono governare e deliberare.
Visto quanto sopra riportato come Circolo di Legambiente ‘Soli Offerens’
CHIEDIAMO
la posizione e il coinvolgimento dell’attuale Amministrazione Comunale nei confronti di questa nuova struttura organizzativa che incombe sulle acque e sulla gestione della nostra città, alla luce di tutti i tentativi più volte elencati di creare un S.I.I. comunale, anche in un lontano incontro pubblico del gennaio 2013 con la cittadinanza, in cui ancor prima del futuro riordino legislativo si paventava la perdita della gestione in house. Tutto ciò mentre il territorio vive l’inquinamento delle falde e una difficoltà di approvvigionamento idrico alla cittadinanza.
Certi di un Vs riscontro,
porgiamo distinti saluti.
Solofra, lì 02/02/2015