L’ideologia jihadista è un’ideologia atavica
Caro direttore, il sociologo Renzo Guolo ha fatto, dopo la strage di bambini avvenuti in Pakistan, una riflessione sull’ideologia degli islamisti radicali (Se nessuno è innocente; La Repubblica, 21/12/2014). Sono d’accordo con lui. La mia convinzione è che l’ideologia jihadista, secondo la quale nessuno è innocente, è un’ideologia atavica che suona del tutto estranea alle convinzioni morali che si sono affermate negli ultimi secoli soprattutto nel mondo occidentale ma anche in altre aree geografiche; essa appartiene alla stessa categoria della faida, che è sopravvissuta nel Sud dell’Italia fino al secolo scorso ma che è praticamente scomparsa. L’idea della contrapposizione categorica tra amico e nemico, l’idea del “chi non è con me è contro di me” appartiene all’epoca prestorica e se è ancora presente in alcune aree geografiche lo è come un rigurgito del passato; è questo il motivo per cui ritengo che gli estremisti islamici difficilmente riusciranno ad avere successo ma dovranno ridurre sempre di più le loro pretese di costruire Stati con una certa consistenza territoriale. Il ricorso al taglio della gola dei nemici e alle uccisioni di massa di persone non direttamente coinvolte nei conflitti può attirare solo una minoranza di disperati. La maggior parte delle persone, anche nei Paesi arabi, si ritrae inorridita di fronte a certe uccisioni raccapriccianti.
Cordiali saluti
Franco Pelella – Pagani (SA)