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Pagani. Improponibile difesa, quella dello scherzo malaugurato

Caro direttore, Lorenzo Mondo ha commentato il crimine di chi ha violentato con un compressore, lacerandogli l'intestino, un ragazzine di Napoli che aveva la colpa di essere troppo grasso (Quelle madri terribili; La Stampa, 12/10/2014) . Secondo lui è “Improponibile difesa, quella dello scherzo malaugurato. Ma altri, c'è da giurarlo, correranno al soccorso, proponendo altre giustificazioni, magari di natura psicologica e clinica. Sembra aspettarselo, e scongiurarlo, il presidente degli psichiatri italiani, Emilio Sacchetti. Secondo il quale certi delinquenti «vanno puniti con una pena esemplare senza nessuna attenuante psichiatrica, qui siamo nel campo della crudeltà vera». Sentiremo anche avanzare come alibi il degrado di certi quartieri. Mentre è perfino ovvio ricordare che, oltre alle autentiche vittime del degrado, ci sono quelli che lo fomentano, che ne sono parti costitutive, cause e strumenti. Il piccolo innocente che, nel migliore dei casi, avrà la vita distrutta, esige la più severa sanzione nei confronti dei suoi torturatori. Non si può fare di più per risarcirlo, se non alimentare la speranza che una punizione senza se e senza ma valga come esempio, come deterrente contro altre abiezioni”.

Sono d’accordo con l’opinione di Lorenzo Mondo e del professor Sacchetti. E’ chiaro che sulla personalità di chi ha violentato il ragazzo grasso influiscono le componenti da loro ricordate. I geni delle madri (e dei padri) “terribili” e l’ambiente familiare hanno sicuramente orientato la sua personalità ma anche l’ambiente degradato di certi quartieri di Napoli. La personalità di ogni essere umano non completamente folle non è condizionata, però, solo dalla conformazione cerebrale, dalla genetica e dall’ambiente (familiare e sociale); essa mantiene un margine di libertà e di capacità decisionale che fa si che ogni scelta sia anche una scelta personale, non influenzata da altri elementi. Perciò il giovanotto che ha compiuto quel gesto estremamente violento molto probabilmente ha deciso volontariamente di dare sfogo ai propri impulsi violenti senza preoccuparsi di reprimerli; è questo il motivo per cui va punito. Paradossalmente è giusto che la pena sia molto severa per dare modo al violentatore di riflettere molto sulla necessità, in futuro, di reprimere la proprio natura violenta.

Coridali saluti

Franco Pelella – Pagani (SA)

 

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