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Irpinia e Sannio: nasce l'alleanza culturale dell'Appennino Meridionale.

"Irpinia Terra di Mezzo" diventa laboratorio di nuovo umanesimo per le aree interne.

L'alleanza tra Irpinia e Sannio non è solo un ampliamento geografico, ma rappresenta il riconoscimento di una comune identità culturale che affonda le radici nei secoli. La quinta edizione di "Irpinia Terra di Mezzo" formalizza questa unione, trasformando sei borghi dell'Appennino Meridionale in un unico palcoscenico mediterraneo.

 

Un territorio che ritrova la sua vocazione

 

I comuni di Salza Irpina, Torrioni, Montefusco, Santo Stefano del Sole, Pietradefusi e San Giorgio del Sannio condividono molto più di una posizione geografica. Sono accomunati dalle stesse forme di vita: il lavoro agricolo, la cultura orale tramandata di generazione in generazione, la musica popolare che scandisce i ritmi della terra, i sapori che nascono dalla sapienza contadina.

«Questi borghi scelgono di non isolarsi, ma di ritrovarsi nel confronto e nella contaminazione», osserva la direttrice artistica Fiorenza Calogero. «Si trasformano in crocevia mediterraneo, in spazio aperto di creazione e dialogo, dimostrando che è possibile essere periferia solo geograficamente, rimanendo centro umano e culturale».

 

Il dialogo tra tradizioni

 

Il festival diventa così occasione per un dialogo inedito tra le tradizioni musicali dell'area. Le danze sannite si uniscono ai ritmi irpini, i canti a distesa si fondono con le voci del Mediterraneo, creando un intreccio sonoro che racconta l'anima ospitale dell'Italia interna. La chitarra battente incontra gli strumenti portoghesi, il canto greco danza con la tammorra, mentre nelle cucine si mescolano sapori locali e spezie del Maghreb.

 

Luoghi di storia e memoria

 

Ogni sede del festival è stata scelta per il suo valore simbolico. Il Palazzo Imperiale D'Afflitto a Salza Irpina, "l'antico paese del sale", racconta cinque secoli di storia commerciale. Il Castello Borbonico di Montefusco, trasformato in carcere nell'Ottocento, oggi riapre le sue mura per accogliere culture diverse. La Torre Aragonese di Pietradefusi domina la Valle del Calore, mentre le scale della Chiesa Madre di Santo Stefano del Sole offrono una scenografia naturale per la musica di Capo Verde.

San Giorgio del Sannio, con il suo centro storico medievale e il Palazzo Bocchini, rappresenta il cuore di questa nuova geografia culturale, simbolo dell'incontro tra due province che riscopre la loro unità territoriale e identitaria.

 

Un modello per l'Europa delle aree interne

 

Il progetto assume una valenza che va oltre i confini regionali, configurandosi come modello di sviluppo culturale per le aree interne europee. La partnership con il Festival Sete Sóis Sete Luas dimostra come i territori marginali possano diventare protagonisti di reti internazionali, valorizzando le proprie specificità senza rinunciare al dialogo globale.

 

«In un mondo che alza muri, noi costruiamo ponti», conclude Fiorenza Calogero. «Questi borghi dell'Appennino Meridionale dimostrano che il futuro delle aree interne passa attraverso l'apertura, il confronto, la capacità di accogliere e contaminarsi mantenendo salda la propria identità».

L'esperienza di "Irpinia Terra di Mezzo" si propone così come laboratorio di un nuovo umanesimo territoriale, dove la cultura diventa strumento di coesione sociale e sviluppo sostenibile per le comunità dell'entroterra meridionale.

 

Il festival si svolgerà dal 30 agosto al 4 ottobre 2025, con concerti serali e salotti enogastronomici che uniranno musica, enogastronomia e valorizzazione del patrimonio storico-artistico locale.

 

 

Accordo per la coesione della Regione Campania. Progetto finanziato con la delibera CIPESS

n.70/2024 - Irpinia Terra di Mezzo V edizione incontra il Sannio - Area tematica 06 Cultura

 

 

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