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Tempo Pasquale: Domenica VI dell’Anno C (2024-25).

Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)  

Tempo Pasquale: Domenica VI dell’Anno C (2024-25)

Introduzione. In Giovanni Gesù annuncia l’invio dello Spirito a sostegno degli Apostoli; gli Atti ce Lo fanno vedere all’opera in essi e nella Chiesa; l’Apocalisse ci mostra la Chiesa come Città di Dio e sposa di Gesù.

I - Giovanni 14,23-29 - 1. (a) Gesù sta parlando ai discepoli nel Cenacolo. Egli dice: Se uno mi ama, osserverà la mia parola (23), e poco prima ha proposto l’inverso: Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva questi è colui che mi ama (21); lo ripete in forma negativa: Chi non mi ama, non osserva le mie parole (24). L’osservanza della Parola di Gesù, espressione dell’amore per Lui, attira una pioggia di benedizioni da Dio: l’amore dal Padre: Chi ama me sarà amato dal Padre mio (21); e il Padre mio lo amerà (23) e da Gesù: e anch’io lo amerò (21); la rivelazione di Gesù: mi manifesterò a lui (21); la dimora di Padre e Figlio nel cuore: e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui (23); infine il dono della Parola di Gesù Messia e del Padre: la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato (24). (A) Gesù parla di amore e non del sentimento dell’amore, che potrebbe anche non essere avvertito da chi fa la Sua volontà, manifestazione certissima dell’amore per Lui. (B) Gustiamo gli effetti meravigliosi del nostro amore per Gesù. Crediamo alla Parola di Gesù, adoriamo il Padre e Gesù, lodiamoLi, ringraziamoLi, evitiamo il peccato grave, che caccia via la Trinità dal nostro cuore. (b) Gesù sottolinea: Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi (25), ma con l'Ascensione egli diventerà invisibile - non assente -; e il Padre manderà nel mio nome… il Paraclito, lo Spirito Santo (26), Consolatore e Avvocato, per la preghiera di Gesù, in considerazione di Lui, al posto di Lui, e per portare a termine l'opera redentrice di Lui; lo Spirito vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto (26), non un nuovo Vangelo. Come Gesù è venuto per rivelare il Padre (Gv 5,43; 10,25), così lo Spirito farà conoscere meglio Gesù, il Suo insegnamento e la Sua opera di salvezza (16,13; 15,26; 1Gv 4,1-6.13-16). Dice S. Tommaso d’Aquino: nella vita terrena di Gesù, lo Spirito invisibile agiva per mezzo di Gesù visibile; dalla Pentecoste in poi Gesù invisibile agirà per mezzo dello Spirito, visibile nella Chiesa. Chiediamo il dono dello Spirito e la docilità al suo insegnamento e guida.

2. (a) Gesù dice ai discepoli: Vi lascio la pace, vi do il dono della mia pace. Non superficiale e passeggera come la dà il mondo, io la do a voi, ma stabile, duratura e profonda, che è frutto dello Spirito (Gal 5,22), viene da Dio, fonte di ogni bene, e sgorga dall'unione con Lui. Aggiunge:  Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore (27): non ne hanno motivo, perché hanno Padre e Figlio e Spirito con loro. Alimentiamo l'unione con Dio e vedremo tutto con l'occhio di Dio e con la pace, gioia e  serenità, che Dio ha in sé e partecipa a chi si affida a lui. (b) Turba i discepoli l’annuncio di Gesù: Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”, cioè per qualche tempo si allontana da loro . Gesù li incoraggia spiegando: io vado al Padre e Se mi amaste, vi rallegrereste (28), che Egli torni al Padre; in effetti, anche se il Figlio è Dio e uguale al Padre, il Padre è l'origine del Figlio ed è comunque più grande di me, di Gesù (29), perché questi è anche uomo; il Padre darà gloria a Gesù, in riparazione delle tant e umiliazioni, che ha affrontate durante la vita terrena e subirà nella Passione e Morte, e gli darà anche quella gloria, che come Dio ha avuto sempre ma che è restata velata nella vita terrena. Gesù sottolinea: Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate (29); così gli Apostoli hanno un motivo in più per credere in lui, vedendo realizzate le Sue profezie. Crediamo in Gesù: è Dio e uomo, Messia e Salvatore, nostro fratello e amico; godiamo della gloria, che il Padre gli dà con la resurrezione; alimentiamo la nostra fede e il nostro amore in modo da percepire meglio Gesù, presente ed agente nei tanti modi, da Lui indicati.

II - Atti degli Apostoli 15,1-2.22 29 - (a) Agli inizi della Chiesa i convertiti erano ebrei e circoncisi, pur convinti che Gesù era l’unico Salvatore. Pietro battezza i pagani senza circonciderli (At 10). Anche ad Antiochia si fece così; ma da Gerusalemme arrivarono alcuni che sostenevano: «Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati» (1); però Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro (2). Noi crediamo che solo Gesù è il nostro Maestro e Salvatore. (b) Allora fu stabilito che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione (2). Nella discussione intervennero Pietro (15,7-11), Paolo e Barnaba (15,12) e Giacomo, responsabile della comunità di Gerusalemme (7,13-21). Si presero decisioni (21) e Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli per lettera comunicarono (22) ai fratelli credenti di Antiochia, di Siria e di Cilicia, che provengono dai pagani (23), che sconfessavano i sostenitori della circoncisione (24) e difendevano i nostri carissimi Paolo e Barnabauomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo (26), inviati (25) con Giuda e Silauomini di grande autorità tra i fratelli (22), per commentare le decisioni (27): È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie (28), cioè astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal bere il sangue degli animalidal mangiare gli animali soffocati e dalle unioni, matrimoni, illegittime (28-29). Notiamo: (A) le decisioni sono prese dai capi con l'aiuto dello Spirito Santo – e lo sanno - e con l’ascolto dei fedeli, chiara manifestazione della sinodalità, stile da assumere; (B) sono decisioni particolari, che valgono solo per i luoghi indicati e tempo limitato.

III - Apocalisse 21,10-14.22-23 – (a) L’angelo mi (Giovanni) trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria, grandezza e bellezza, di Dio (10): essa è anche la sposa dell’Agnello (21,2) e ha uno splendore straordinario (11). È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli che fanno da sentinelle, e nomi scritti, i nomi dei dodici patriarchi e delle dodici tribù dei figli d’Israele (12), per indicare i salvati fra gli Ebrei. Ci sono A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte (13), tre porte per ognuno dei quattro lati della Città, per dire che i salvati provengono da tutte le parti del mondo. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, affiancati o sovrapposti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello (14): la salvezza è offerta dalla predicazione degli Apostoli, mandati da Gesù in tutto il mondo. Tutti siamo chiamati alla salvezza e a essere cittadini di questa Città, perché tutti siamo amati da Dio e da Cristo. (b) In questa Città non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello (il Corpo di Gesù risorto è il nuovo tempio, cfr: Gv 2,19-22) sono il suo tempio (22). La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello (23). Dio è luce (Sal 18,29) e lo è anche Gesù (Gv 1,9; 8,12; 9,5); Essi sono sorgenti di luce e di calore e vita soprannaturale. Da Dio solo ci aspettiamo i beni, che abbiamo qui e nell’eternità.

EUCARESTIA. Nella Messa incontriamo Gesù vivo e vero col Padre e lo Spirito Santo. Dalla Parola siamo illuminati e dal Corpo e Sangue di Cristo siamo nutriti e conservati nella vita divina. Preghiamo la Vergine SS e S. Giuseppe, gli Angeli Custodi e i Santi Patroni, perché ci ottengano di partecipare alla Messa con fede e carità, per averne i frutti. (mons. Francesco Spaduzzi)

Altri Temi: 1. Se uno mi ama osserverà la mia parola (23). In Gv 14,21.23.24 si afferma per i discepoli la perfetta equivalenza fra l’amore verso Dio e il compimento della Sua volontà. Chi osserva i comandamenti può essere sicuro che ama Dio (e il prossimo), anche se non sente l’amore a Dio (e al prossimo). “Sentire” di amare non è necessario; l’importante è “voler amare”.

2. Lo Spirito… vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto…(26). Gesù promette il dono dello Spirito agli Apostoli e che Egli richiamerà alla memoria le parole dette da Gesù e insegnerà anche ciò che man mano sarà necessario alla Chiesa, in piena fedeltà all’insegnamento di Gesù. Questa attività dello Spirito ha preservato la Chiesa dagli errori e l’ha aiutata a risolvere i problemi nuovi.

3. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre …(28). La glorificazione di Gesù comprende in senso stretto la resurrezione, l’ascensione e la sessione alla destra del Padre, ma inizia già con la passione e morte, che rappresentano l’umiliazione di Gesù, il primo elemento del mistero pasquale di Cristo. Come una medaglia che ha due facce: l’abbassamento e l’esaltazione (Fil 2,6-11).

4. Se non vi fate circoncidere… non potete essere salvati (1). Tutti erano convinti che solo in Cristo c’era la salvezza, ma non a tutti era chiaro qual uso si dovesse fare della Legge dell’AT, nonostante Gesù avesse dato indicazioni, ben comprensibili, che andava messa da parte. La Chiesa prese le decisioni in questo senso e la distruzione del Tempio nel 70 d. C. ne facilitò l’esecuzione.

5. In essa non vidi alcun tempio (22): nella Gerusalemme Celeste non c’è neanche quello che aveva contemplato Mosè come modello di quello della Gerusalemme terrestre. Ormai sulla terra l’unico tempio dei credenti è il Corpo di Cristo resuscitato (Gv 2,19-22) e nella Gerusalemme Celeste il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio… e la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello (mons. Francesco Spaduzzi)

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