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Interrogazione dell’onorevole Giancarlo Giordano di rivedere le “Indicazioni nazionali” per i Licei

La risposta del sottosegretario Reggi

Il Ministro Stefania Giannini dichiara di voler rivedere le “Indicazioni nazionali”

 

Riprende vigore la discussione intorno alla non presenza di poeti e scrittori meridionali del Novecento all’interno delle “Indicazioni nazionali” per i Licei.

Due, in particolare, le iniziative di questi giorni.

La prima è costituita dalla risposta all’interrogazione parlamentare dell’onorevole Giancarlo Giordano presentata alla Commissione cultura della Camera il 27 gennaio e discussa il 3 aprile, con risposta del Sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi.

L’interrogazione partiva dalle iniziative del Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud, presieduto da Peppino Iuliano, e da Paolo Saggese, Direttore Scientifico, che, insieme ad altri componenti del Centro tra cui Alessandro Di Napoli, Alfonso Nannariello, Alfonso Attilio Faia, Franca Molinaro, Salvatore Salvatore e Raffaele Stella, hanno posto in rilievo l’assenza nelle “Indicazioni nazionali” di poeti e scrittori meridionali, relativamente al Novecento pieno.

Ecco il testo dell’interrogazione:

 GIANCARLO GIORDANO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:   
 nelle «Indicazioni nazionali» per i licei (DM 211/10), che accompagnano il decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010 di riordino dell'istruzione superiore liceale, a proposito dell'insegnamento della letteratura italiana per il quinto anno, relativamente al pieno Novecento, su 17 autori non è citato nessun meridionale o autore nato a sud di Roma e solo un'autrice donna (Elsa Morante);   
 da tre anni un movimento culturale, promosso dal Centro di documentazione sulla poesia del sud, che opera in provincia di Avellino, e che ha visto il sostegno di quattro regioni (ordini del giorno del consiglio regionale della Campania del 16 maggio 2012, del consiglio regionale della Calabria del 28 maggio 2012, intervento del presidente del consiglio regionale del Molise del luglio 2012, dell'assessore all'istruzione della Basilicata del settembre 2012), nonché l'interrogazione parlamentare a risposta scritta 4-15677 (Camera dei Deputati) del 12 aprile 2012, primo firmatario Ugo Maria Gianfranco Grimaldi, l'interrogazione a risposta orale 3-02216 del 18 aprile 2012 (Camera dei Deputati), primo firmatario Giovanni Burtone, l'interrogazione con richiesta di risposta scritta al Senato di Vincenzo Maria Vita del 17 aprile 2012, quindi numerosi interventi giornalistici di autorevoli intellettuali e studiosi di Letteratura italiana (tra cui Alberto Asor Rosa, in «Corriere del Mezzogiorno» del 29 marzo 2012, pagina 17, e di Paolo Di Stefano, in «Corriere della Sera» del 21 marzo 2012, pagina 35), come documentato nel libro Faremo un giorno una carta poetica del Sud. Restituiamo la letteratura meridionale ai Licei, Introduzione di Alessandro Quasimodo, a cura di Alessandro Di Napoli, Giuseppe Iuliano, Alfonso Nannariello, Paolo Saggese, Delta 3 edizioni, Grottaminarda, Av, 2012;   
 nella risposta interlocutoria all'interrogazione Burtone da parte del Sottosegretario all'istruzione Marco Rossi-Doria del 5 giugno 2012, quest'ultimo dichiarava che «in via personale» stava «esaminando con attenzione la questione», e che da allora non c’è stato nessun ulteriore pronunciamento del Ministero;   
 il testo delle «Indicazioni» sembra essere rimasto invariato e che è il seguente: «Dentro il XX secolo e fino alle soglie dell'attuale, il percorso della poesia, che esordirà con le esperienze decisive di Ungaretti, Saba e Montale, contemplerà un'adeguata conoscenza di testi scelti tra quelli di autori della lirica coeva e successiva (per esempio, Rebora, Campana, Luzi, Sereni, Caproni, Zanzotto, ...). Il percorso della narrativa, dalla stagione neorealista ad oggi, comprenderà letture da autori significativi come Gadda, Fenoglio, Calvino, P. Levi e potrà essere integrato da altri autori (per esempio Pavese, Pasolini, Morante, Meneghello ...). Raccomandabile infine la lettura di pagine della migliore prosa saggistica, giornalistica e memorialistica»;   
 è vero che nelle righe precedenti sono citati Verga e Pirandello relativamente alla letteratura tra Ottocento e Novecento, ma che tutto ciò non compensa le numerose esclusioni dei poeti e scrittori meridionali (ad esempio, Quasimodo, Vittorini, Gatto, Scotellaro, Sinisgalli, Sciascia, Silone, Bodini, Cattafi, Piccolo, Tommasi di Lampedusa, Jovine, Alvaro, Rea, Prisco, Pomilio, eccetera) del Novecento, come anche di altre regioni del Centro d'Italia;   
 in tal modo sono «rappresentate» in questa «geografia» della letteratura italiana quasi soltanto le regioni settentrionali, la Toscana e in parte l'Emilia Romagna e il Lazio;   
 sarebbe opportuno e doveroso arricchire l'elenco con autrici donna, che hanno segnato la storia del Novecento;   
 le «Indicazioni» non sono prescrittive, ma «indicano» ai docenti una «traccia» da seguire, e perciò, nonostante l'autonomia scolastica e la libertà di insegnamento, condizionano le case editrici nel momento in cui realizzano i libri di testo per tutti i licei italiani;   
 in tal modo si realizzerà una sorta di «canone ministeriale», che causerà indirettamente una «damnatio memoriae» della letteratura del Sud e la non presenza di autrici donna nei piani di studio annuali –:   
 se il Ministero intenda provvedere — come del resto previsto dall'articolo 12, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010 — ad una revisione delle «Indicazioni», che dovrebbe prevedere l'aggiunta, ai 17 autori elencati, di poeti e scrittori di altre regioni d'Italia e di autrici donna, e che testimoniano idealmente ed esteticamente un altro modo di scrivere e di rappresentare la nostra storia;   
 se, alternativamente, il Ministero intenda provvedere ad eliminare l'elenco esemplificativo, così come del resto si è fatto nelle «linee guida» per i tecnici e i professionali — dove non compaiono nomi di autori —, e in tal modo non «condizionare» i libri di testo e ridurre la libertà d'insegnamento, nonché penalizzare fortemente una parte della cultura della nazione, posto che d'altra parte, l'intento di chi propone una revisione delle «Indicazioni nazionali» non è di esasperare contrapposizioni già lancinanti, ma di contribuire a creare dei «ponti», ad avvicinare le «diversità» e a dare forza ad una nazione, che deve rappresentare — come ha fatto in passato — avanguardia di cultura e civiltà. (5-01993) 

Il sottosegretario ha risposto che “potranno essere prese in considerazioni eventuali integrazioni agli autori del Novecento che vi sono ora richiamati, ovvero eliminare l’elenco esemplificativo, come proposto”.

Da parte sua, l’onorevole Giordano, che ringraziamo per la disponibilità e per il notevole impegno dimostrato, ha dichiarato nella replica al Sottosegretario di essere “parzialmente soddisfatto della risposta” e di apprezzare “l’impegno assunto dal Governo - nella prima parte della risposta - ad intervenire nel prossimo futuro per prendere in considerazione eventuali integrazioni alle ‘Indicazioni nazionali’”.

Intanto, anche a seguito di alcuni articoli di Pino Aprile e di Silvio Perrella, il Ministro Stefania Giannini ha dichiarato ieri 4 aprile ad un quotidiano nazionale il suo stupore per l’assenza nelle “Indicazioni” di Rocco Scotellaro (“Rocco Scotellaro? Non c’è? Io ho fatto una ricerca su Rocco Scotellaro”, dichiarazione tratta dall’articolo “Salvare la poesia del Sud programmi da cambiare”, “Il Mattino”, a cura di Marco Esposito, p. 12), come anche di Quasimodo, di Sciascia e Vittorini. Ed ha aggiunto: “La ricchezza della letteratura italiana è distribuita in modo equanime sul territorio e la sua conoscenza è cemento dell’unità del paese”.

Dunque, pare che le “Indicazioni” saranno finalmente modificate.

Certo, bisogna ancora vigilare, ma dopo tre anni e mezzo di testimonianze, forse oggi siamo vicini al risultato.

 

Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud

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