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Pelella: "Ingiusto dare la colpa a tutta la sinistra in egual misura"

Caro direttore, venerdi' scorso Michele Serra ha scritto su La Repubblica un'Amaca dal titolo “L’autogol del secolo”. Ecco la parte iniziale: “l vantaggio di avere pochi intellettuali, dunque poche voci pubblicamente riconosciute, ha consentito alla destra italiana di non pagare pegno al suo annoso coinvolgimento con l’amico Putin. Un quasi corale silenzio, con l’eccezione di qualche sortita sguaiata su giornali-macchietta, ha permesso ai leader della destra di uscire alla chetichella, senza nemmeno alzare le mani, dall’assedio dell’evidenza. Al contrario la sfortuna di averne troppi, di intellettuali, e molto loquaci, e onnipresenti sui giornali e nei talk show, è costata alla sinistra italiana l’autogol del secolo: la guerra sovranista di Putin, che sembra fatta apposta per mettere in difficoltà Berlusconi, Salvini e Meloni, ha prodotto sconquasso, liti, accuse, divisioni soprattutto a sinistra e nel centrosinistra. Laddove un diffuso europeismo avrebbe dovuto facilitare, almeno sulla carta, una certa compattezza di giudizio su una guerra così antieuropea; e lo spirito democratico avrebbe suggerito di ascoltare le opinioni difformi senza crisi isteriche, anatemi e pestaggi giornalistici”.
La mia convinzione invece è che (dando per scontato che ogni isterismo, anatema o pestaggio giornalistico è sbagliato) non è giusto dare la colpa a tutta la sinistra in eguale misura. Perché con la guerra sono venute fuori sia le opinioni di chi si richiama alla sinistra riformista e che sono sostanzialmente pro Ucraina, Unione Europea, Usa e Nato e contro la Russia sia, in modo prepotente, le opinioni, rimaste sotto traccia per anni, della sinistra radicale contraria a Usa e Nato ma anche diffidente nei confronti di Ucraina e Unione Europea e tollerante nei confronti della Russia. Questa sinistra ha preso posizioni antiduliviane sugli Stati Uniti e la Nato non tenendo in alcun conto la recente strategia isolazionista degli Usa e quella non aggressiva della Nato oltre alla fondamentale realtà che al governo ci sono i democratici e non quel pazzo di Trump. Questa sinistra, le cui opinioni sulla guerra coincidono sostanzialmente con quelle della destra e di molti populisti nostrani che si richiamano ai 5 Stelle, hanno acceso il dibattito oltre i limiti necessari. Sono convinto che dovrebbe essere compito di ogni democratico criticare duramente queste opinioni non preoccupandosi troppo del grado di litigiosità che si produce perché il non contrasto di esse (e del qualunquismo della destra e dei populisti) può assestare un colpo mortale alla democrazia e alla sinistra nel nostro Paese.
 
Cordiali saluti
 
Franco Pelella - Pagani (SA)

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