Solofra. La Collegiata San Michele Arcangelo ha finalmente un suo logo
La Collegiata San Michele Arcangelo ha finalmente un suo logo, in occasione del suo 500° Anniversario, in seguito ad un concorso che ha visto impegnati artisti di tutt’Italia. A prevalere su tutti, secondo una giuria apposita (formata da rappresentanti di associazioni culturali come Asbecuso, Pro Loco, AMT, fondazione De Chiara De Maio, oltre al sindaco Vignola, al Presidente del Comitato Festeggiamenti San Michele ed il Primicerio, e presidente della giuria, Mons. Mario Pierro) è stato l’architetto solofrano Salvatore Pio Pacelli. Nato il 1° dicembre del 1994, Pacelli ha frequentato il Liceo Scientifico “V. De Caprariis” nella città conciaria “e si è laureato in Architettura presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Appassionato fin da piccolo di arte sacra e barocca e in ambito lavorativo ha potuto potenziare alcuni aspetti relativi alla comunicazione digitale e al marketing. Attualmente vive e lavora a Bologna come architetto specializzato in restauro”. Al secondo posto si è classificato il materano Raffaele Dimichini del luglio 1998. “Attratto sin da piccolo dall'arte e dal disegno, frequenta per 5 anni il Liceo Artistico a Matera. In questi 5 anni vince per due volte di fila il concorso per il Carro della Bruna di Matera, categoria non professionistica. Nel 2017 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Lecce, laureandosi con il massimo dei voti nel Giugno 2021. Da Ottobre 2020 frequenta la medesima Accademia per il percorso specialistico”. Terza piazza per l’artista solofrano (nato a Salerno nel marzo 1987) Domenico De Rubeis. “L'Espressione Artista nasce con lui, ma l'esigenza di Esprimersi diventa consapevole con il passare degli anni. Diplomatosi presso l'Istituto Statale d'Arte di Avellino, frequenta per poi abbandonare subito l'accademia di belle Arti di Napoli. Nonostante ciò” il suo palmares artistico presenta vari riconoscimenti come “Viva Arte Venezia”, “Biennale di Atene, Arte Italia”, “Lux Nox” al Museo Diocesano, l’”Iconart”, e risulta presente “sul primo Atlante dell'Arte Contemporanea "De Agostini" e compare all'interno di riviste di Arte Contemporanea”.
Dante Grimaldi
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