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Avellino. Cgil: l'asp rifiuta ogni tipo di confronto. Adesso basta!

«Tutto cambia, nulla cambia. Inaugurazione con passaggio alle vie di fatto: la direzione dell’Asl disdegna ogni tipo di confronto»

Il segretario generale della Funzione pubblica Cgil, Licia Morsa, e il segretario
provinciale Fp Cgil, Pietro De Ciuceis, intervengono nuovamente sulla gestione dell'Asl di Avellino.
 
«Probabilmente - osservano - il fine settimana ha fatto passare in sordina il nostro
intervento precedente, con il quale stigmatizzavamo l’eccessiva leggerezza
con cui il direttore generale dell’Asl, Maria Morgante, organizzava festose
aperture di strutture sanitarie». 
 
«Purtroppo quello che è successo, prima alla Regione e dopo al "Frangipane" di Ariano, hanno
dimostrato la fondatezza dei nostri inviti alla prudenza. Abbiamo la sensazione che si continuerà su questa strada, di certo molto rischiosa, soprattutto per operatori e utenza. Sicuramente terremo sotto controllo la situazione, anche in virtù degli ulteriori stimoli inauguratori che il nuovo piano ospedaliero sembra offrire». 
 
«E’ il caso di precisare che i requisiti per l’apertura di una struttura sanitaria, oltre che logistici, sono anche di tipo organizzativo e legati alla dotazione organica; naturalmente è assolutamente da escludere il personale a mezzo servizio. La modalità del “cambio di turno” fra operatori sanitari, impegnati in prima linea, è, di per sé, necessaria: quest’ultima, in caso di carenza di personale, consente soprattutto all’azienda di sopportare deficienze organizzative e/o di risorse umane. Di conseguenza, vietarla, senza un opportuno riassetto organizzativo, sarebbe un’azione suicida».
 
«Dunque, la Fp Cgil si opporrà a qualsiasi azione che tende a ledere, come già fatto in passato, il personale che, tutti i giorni, nonostante tutto e tutti, permette di garantire ai nostri cittadini una assistenza sanitaria sicuramente migliorabile, ma quantomeno degna. In particolare, la nostra organizzazione vigilerà affinché non avvengano trasferimenti coatti e ulteriori esternalizzazioni di servizi».
 
«Sperando che questa sia l’ultima volta per lamentare l’assenza di confronto e che il buon
senso rimetta queste discussioni dove è giusto che siano: sui tavoli negoziali.
Auspichiamo che il nostro messaggio, motivato solo ed esclusivamente dalla
necessità di tutelare cittadini, dipendenti ed azienda, venga recepito».
 
 
 

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