Monsignor Mario Pierro, don Antonio Marchiori, i padri giuseppini Vito Accettura e Vincenzo Grossano, le Suore del convento di S. Teresa e la nuova congregazione delle 5 Pietre (operante in quel di S. Francesco) nonché i gruppi di preghiera e i fedeli hanno dato vita alla via crucis con la partecipazione di circa 300 persone, tra le quali c’era il nostro sindaco Michele Vignola con alcuni Consiglieri.
Il corteo, apertosi con una nuda croce portata a turno dai giovani, s’è snodato dalla chiesa di S. Domenico, attraversando le principali strade cittadine, per giungere nella piazza adiacente alla parrocchia di S. Giuliano Martire. La croce s’è fermata per 14 volte, al fine di camminare sulla scia delle stazioni della sofferenza di nostro Signore, con cui si ricostruisce e commemora il percorso doloroso di Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota. E proprio su questa via dolorosa s’è pregato per la famiglia e le sue fragilità, specialmente per quanto riguarda i rapporti con i figli , i disabili e le terze economie, affinché non ci si scoraggi e si confidi nel Signore. Sulla via dolorosa, all’altezza della chiesa di S. Rocco, all’inizio della nona stazione, il silenzio religioso è stato interrotto da un drappello di adolescenti, che sedevano sulle gradinate della predetta chiesa. Monsignor Mario Pierro, da buon pastore, li ha invitati ad alzarsi ,in segno di rispetto. Ma, ahimè, i ragazzi ,imperterriti ,non hanno partecipato al silenzio e sono scappati a voce alta, tanto da far esclamare a don Mario : “ che sarà, domani, di noi, viste l’indifferenza e la diseducazione dei giovani ?” .
Dopo, il rituale è proseguito regolarmente, con la perplessità dei fedeli.
Al termine, il corteo s’è sciolto in quel di “Fratta”, in silenzio, con solenne benedizione impartita dal decano padre Vito, dopo una sintetica e profonda meditazione, incentrata sull’attualizzazione dei misteri dolorosi(in primis la morte), allo scopo di “rinnovare il nostro sì al nostro Salvatore” e poter rendere i nostri accadimenti quotidiani un “lievito” d’amore verso tutti i fratelli e sorelle in Cristo risorto.