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Tempo di Natale: 25 dicembre – Natale del Signore (Messa della notte)(2022-3)

Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)   

Tempo di Natale: 25 dicembre – Natale del Signore (Messa della notte)(2022-3)

Cristo venne venti secoli fa, ma la sua venuta fu preceduta da tanti annunci dei profeti, che ne indicarono le caratteristiche divine e umane, la vita, le sofferenze e la morte, la glorificazione, la missione e la sua opera di salvezza.

II - Isaia 9,1-6 – Il profeta ci fa intravedere attraverso la situazione dolorosa del popolo ebreo: tenebre, tristezza, carestia, guerre (1), quella dell’umanità senza Dio; la situazione degli Ebrei cambia radicalmente in gioia, luce, cibo, e preda (1), grazie all’intervento speciale di Dio (2-4). Dio ha fatto nascere un bambino (5 Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio), che ha caratteristiche uniche, come appare dal suo nome (5 e il suo nome sarà): è Dio (5) e come Uomo ha la bontà amorosa e mite di Mosè (5 Padre per sempre), la potenza di Davide (5 potente), la sapienza di Salomone (5 Consigliere mirabile) ed è il portatore della pace (5 Principe della pace); egli è discendente di Davide (cfr. 6) e ha il potere (5 Sulle sue spalle è il potere; 6 Grande sarà il suo potere) e il regno (cfr. 6); eserciterà il diritto e la giustizia (6 che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia) in modo che ci sia la pace (6 e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno). Questo durerà per sempre (6 ora e per sempre) e si deve all'amore di Dio per il suo popolo (6 Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti). Dio Padre vuole la salvezza e la felicità degli uomini e per mezzo del Figlio Gesù, sapienza infinita, grazie alla sua Parola e al suo esempio scaccia le tenebre dell'ignoranza ed è sorgente di gioia e libertà da ogni forma di schiavitù, e per mezzo dello Spirito realizza nella vita dei singoli uomini e della società gli effetti dell’opera redentrice del Figlio. Adoriamo, ringraziamo, accogliamo la salvezza. Questo ci porta Gesù, come appare già dal racconto della nascita.

I - Luca 2,1-14 - 1. La nascita di Gesù è un fatto storico e si colloca in un luogo e tempo e contesto storico preciso. Avviene sotto Cesare Augusto, che ha ordinato il censimento in tutto il suo vasto Impero (1), per poter imporre le tasse; il governatore della Siria è Quirinio, dal quale dipende la Palestina (2); i Romani e i loro censimenti sono odiati dagli Ebrei, perché rifiutano la  dipendenza dalle autorità romane e pretendono di essere sudditi solo di Dio. Comunque devono obbedire e vanno al loro paese di origine per farsi registrare (3). Giuseppe e Maria obbediscono in piena coscienza. È obbligatoria l'obbedienza alle giuste leggi dello Stato, di cui si fa parte. (b) Giuseppe (4) e la sua Sposa Maria, incinta di 9 mesi (5) lasciano Nazareth e vanno a Betlemme, luogo di origine della famiglia di Davide, di cui Giuseppe è discendente (4 dalla Galilea, dalla città di Nazaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide). Questa discendenza è importante per gli Ebrei: per le profezie il Messia deve discendere da Davide, secondo la promessa fattagli da Dio (2Sam 7,10-13); per loro questo era uno degli elementi sicuri per identificare il Messia; per noi invece è fondamentale che Gesù sia Dio. L'obbedienza di Maria e Giuseppe fa realizzare la profezia della nascita a Betlemme: è il contributo della libertà umana alla realizzazione dei piani di Dio. Crediamo alle profezie; ci aiutano a riconoscere la presenza di Dio nella storia e come egli guida in modo sorprendente e sconcertante gli avvenimenti. Obbediamo alla volontà di Dio sempre; così facciamo la storia, come la vuole Dio. (c) Mentre Giuseppe e Maria stanno a Betlemme, si completano i nove mesi per il parto di Maria (6 Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto), e nasce il figlio primogenito e unigenito di Dio e di Maria (7 Diede alla luce il suo figlio primogenito); è vero uomo: ha bisogno delle fasce (7) e di una culla, che è una mangiatoia per animali (7), perché non viene trovato altro posto (7) più decente per il Figlio di Dio, il Messia, il Signore, il Salvatore (cfr. 11). Davide e Gesù nacquero poveri e sconosciuti a Betlemme e muoiono entrambi a Gerusalemme: Davide nella gloria come il re più grande della storia di Israele, Gesù nella miseria, per salvare l'umanità, proclamato re sulla croce. Alimentiamo in noi i sentimenti di obbedienza, che aveva Gesù per il Padre, e quelli di fede, speranza e carità, che nutrivano Maria e Giuseppe nei confronti di Gesù.

2. Alcuni Pastori vegliano sul gregge all'aperto nella notte (8); appare loro un Angelo, mentre Dio manifesta la sua presenza avvolgendoli di luce e provocando il loro timore (9); egli li rassicura: Non temete (9), e dona loro una grande notizia, sorgente di gioia per loro e per tutto il popolo (10 ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo). La notizia è la nascita a Betlemme del Salvatore, Cristo Signore (11 oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore); lo riconosceranno dalle fasce, che lo avvolgono, e dalla mangiatoia, in cui è deposto (12 Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia). Il primo annunzio è per i Pastori, categoria disprezzata ed esclusa dal culto per il loro mestiere, che li obbligava al contatto con gli animali. La luce di Dio li avvolge; nulla di simile per Zaccaria e Maria! Gesù è presentato come Cristo Salvatore e Signore, cioè come inviato di Dio e Dio lui stesso, che viene a salvare l’umanità; Egli, grande senza limiti, sarà riconosciuto da segni umilissimi, che esigono tanta fede da Maria e Giuseppe, dai Pastori e i Magi: lo Spirito li attira verso di Gesù e glielo fa riconoscere come fa col vecchio Simeone e la profetessa Anna. Anche noi esprimiamo a Gesù la nostra fede e il nostro amore, che certo già abbiamo, ma dobbiamo alimentare in noi e negli altri. (b) All'Angelo si uniscono tutti gli altri Angeli, che glorificano Dio e cantano le sue lodi (13): «Gloria a Dio nel più alto dei cieli/ e sulla terra pace agli uomini, che egli ama» (14); essi proclamano la bontà di Dio, che Egli manifesta con l’invio del Messia, apportatore di pace agli uomini, tutti amati da Dio. Con il canto e la lode e la testimonianza corre la notizia della nascita del Salvatore. Impegniamoci con l’esempio di una vita buona e della Parola a fare la nostra parte.

III - Tito 2,11-14 - Paolo ci commenta la venuta di Gesù fra noi e ci dice come vivere il suo Natale. Egli parla della grazia di Dio (11 È apparsa infatti la grazia di Dio) – e della sua bontà e amore e misericordia (Tt 3,4-7), cioè dell’amore benevolo di Dio, che si manifesta per salvare l'umanità (11 che porta salvezza a tutti gli uomini); questa grazia è Gesù stesso, che ci ha insegnato a evitare il male e a fare il bene (12), perché egli vuole formare per sé un popolo santo, che sia veramente suo e faccia il bene (14). Per rendere possibile tutto questo, Gesù ha consegnato se stesso alla morte per liberarci dal male (14 Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità) e per prepararci ad arrivare con vita santa all'incontro con lui, quando nella sua seconda venuta manifesterà la tua gloria (13). Con la nascita di Gesù incomincia ad apparire in modo speciale la grazia di Dio e continuerà a manifestarsi in tutta la sua vita e specie nella sua morte e resurrezione, e in seguito con la santificazione degli uomini. Tanto buono è il Padre nel donarci il Figlio e lo Spirito Santo (Tt 3,5-6) per realizzare la nostra salvezza: per mezzo di Gesù, che ci redime, e per mezzo  dello Spirito, che  ci santifica. Crediamo, adoriamo, ringraziamo, preghiamo di non rendere inutile tanto amore di Dio per noi con i nostri peccati.

EUCARESTIA. Quel Gesù, Dio che nasconde la sua divinità in un piccolo neonato, noi crediamo presente e adoriamo e amiamo nell’Eucarestia, dove nasconde anche la sua natura umana sotto il segno il pane e del vino consacrati. Lo accogliamo dalle braccia di Maria e Giuseppe, che lo offrirono già ai Pastori e ai Magi. Essi, con gli Angeli e i Santi, ci ottengano la fede luminosa e la carità ardente, che ci fanno incontrare Gesù vivente. (mons. Francesco Spaduzzi)

Altri temi: 1. Gesù è vero uomo, piccolo bambino, povero e “sfortunato”, che nasce da emigrante in un luogo riservato agli animali, e tale resta. Il canto degli Angeli e la visita e la fede dei Pastori non cambia la sua situazione esterna. La fede va esercitata nel modo più puro…

2. Le profezie, che sembrano così vaghe e generiche nell’AT, diventano precise quando si confrontano con gli avvenimenti che le realizzano; Dio le compie in modi assolutamente inattesi, come Lui sa fare.

3. Chi esercitano la fede e la carità nel modo più intenso sono proprio Maria e Giuseppe, che devono credere che è la sapienza di Dio quell’infante, incapace di parlare, è l’onnipotente quel bimbo, che necessità di protezione, è la bontà infinita e sorgente di ogni bene quel pargolo che ha bisogno di tutto come qualsiasi bambino.

4. Col concepimento e la nascita di Gesù è avviata l’opera della redenzione e Gesù opera già da Redentore nel cuore degli uomini, incominciando dagli umilissimi Pastori.

5. Dio scrive dritto sulle righe storte degli uomini. Lui fa le cose in grande: scomoda la vanità e il bisogno di soldi di Augusto per far andare Giuseppe e Maria da Nazaret a Betlemme. Giuseppe avrebbe consentito a Maria un viaggio di quel tipo al nono mese, senza un ordine dall’alto? (mons. Francesco Spaduzzi)

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