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La pluralità di idee è la vera ricchezza di una comunità

Comunali Montella: meno prìncipi, più princìpi

«Se il sindaco non fosse confermato perderemo la grande prerogativa della presidenza della provincia»: con queste parole l’assessora al bilancio del comune di Montella, durante lo svolgimento di un comizio in vista delle elezioni amministrative di sabato 8 e domenica 9 giugno 2024, sprona ulteriormente i cittadini a riconfermare il sindaco uscente Buonopane, nonché presidente della provincia di Avellino.

Orbene, da libero cittadino ci terrei molto a tranquillizzare tutte le elettrici e gli elettori in merito alla possibilità di perdere una più efficace collaborazione tra Comune e Provincia: interloquire con l’ente locale, e in generale con le istituzioni, è una indiscussa facoltà del singolo e della collettività a prescindere dallo schieramento politico o dalla provenienza geografica delle figure coinvolte. Vale a dire che, per quanto possa apparire suggestivo, nessuna corsia preferenziale burocratica e amministrativa, di fatto, esiste o può esistere per il paese da cui proviene il sindaco eletto alla presidenza della provincia. Se esistesse, dovremmo preoccuparci!

Notoriamente, infatti, così come il primo cittadino rappresenta (o perlomeno dovrebbe) gli interessi di tutti i concittadini, agendo nel rispetto dei princìpi di lealtà, trasparenza, correttezza, imparzialità, per citarne alcuni, parimenti dovrebbe agire il presidente di provincia, chiamato a rivestire un ruolo istituzionale neutrale e super partes nell’interesse di tutte le comunità provinciali. L’eventuale decadenza dalla carica di presidente non può costituire una sorta di alibi per spingere gli elettori alla riconferma del sindaco. Millantare il contrario è un insulto all’intelligenza dei cittadini.

Ragione ripresa con entusiasmo dalla vicesindaca uscente, nuovamente candidata alle prossime comunali, che dopo aver messo in guardia i suoi ascoltatori contro il “personalismo” della politica, riferendosi alla personalizzazione del simbolo distintivo della lista avversaria – pratica diffusa in Italia da oltre trent’anni –, inciampa a sua volta nello spot elettorale del presunto beneficio per il paese di Montella derivante dalla presenza di Buonopane alla provincia. Un bel controsenso per chi vuol fare moralismo! Tradita dall’emozione esorta infine gli astanti a votare per il sindaco prescelto appellandolo con l’epiteto «prìncipe».

Forse sarebbe meglio accettare la realtà così com’è, ovvero che non tutti si riconoscono vassalli di un unico sovrano. La pluralità di idee è la vera ricchezza di una comunità, non l’appiattimento ideologico, corroborato dall’inconsistenza delle proposte dei consiglieri di minoranza, a cui abbiamo assistito, nostro malgrado, negli ultimi cinque anni. Fare “opposizione” è nient’altro che un’azione di responsabilità verso gli elettori. Ed è qui che si vede l’attaccamento ai princìpi di democrazia e di libertà tanto sbandierati. Un po’ di sana memoria non guasterebbe!

L’ultima cosa di cui ha bisogno un paese che, come tanti altri piccoli borghi delle aree interne, sta vivendo un progressivo spopolamento ed invecchiamento, è proprio un «prìncipe», un monarca. Espressione per antonomasia di un potere retrogrado e anacronistico, arroccato nei palazzi, incapace di ascoltare e di confrontarsi. A tutto ciò che già conosciamo e che per inerzia o per comodità probabilmente continueremo a scegliere anche se non ci piace, fa da contraltare il coraggio e la voglia dei giovani di mettersi in gioco attraverso la politica, affinché siano portavoce in prima persona delle proposte e delle necessità emergenti della comunità del domani.

Nell’augurare un grande in bocca al lupo ai candidati sindaci e consiglieri impegnati nelle prossime elezioni, inviterei tutta la cittadinanza in primis ad andare a votare, in secondo luogo ad esprimere un voto libero da condizionamenti. Se davvero, come tutti dicono ma pochi fanno, vogliamo rinverdire i piccoli centri e le aree interne non possiamo che apprezzare e valorizzare i talenti delle nuove generazioni concedendo fiducia a chi al meglio può rappresentare le loro istanze. E non v’è dubbio che i protagonisti di questa storia debbano essere i giovani.

  

Carmine Pascale

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