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Prisco: "Presidente ANCI non dovrebbe nemmeno pensare a partigianeria del Viminale"

 Dichiarazione del Sottosegretario all'Interno Prisco:

 

 

 

“Trovo scandaloso che a Bari il sindaco De Caro consideri “atto di guerra” quello che avviene in decine di comuni per questioni infinitamente meno gravi di quelle rilevate dalla magistratura nel capoluogo pugliese. Il presidente Anci, nel suo ruolo, non dovrebbe nemmeno pensare quello che ha scritto nelle ultime ore, accusando il Viminale di partigianeria: dall’inizio del nostro governo sono stati 15 i comuni sciolti, di cui: 4 a guida centrodestra, 3 a guida centrosinistra e 8 espressioni di liste civiche. Premesso che tutti noi siamo garantisti e che gli atti ispettivi non sono commissariamenti ma necessarie verifiche a tutela dell’Ente e dei cittadini, trovo assurdo dunque che per il Sindaco un atto dovuto, un istituto previsto dalle leggi italiane, venga fatto passare per un “atto di guerra”. Il governo e il Ministero dell’Interno sono interessati soltanto la lotta alle mafie e al ripristino della legalità nella gestione degli Enti locali e della pubblica amministrazione. Non ci sono “zone franche” quando si tratta di possibili infiltrazioni mafiose ad anzi dovrebbe essere lui il primo a favorire queste verifiche per il buon andamento dell’Ente”.

 


E' quanto afferma il sottosegretario all'Interno Emanuele Prisco, commentando le dichiarazione del sindaco di Bari De Caro






Delia Cipullo
- portavoce -
Ufficio Stampa SS Emanuele Prisco  
 

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