Inaugurato il nuovo cortile del padiglione “Livorno”.
Si è svolta l’inaugurazione del nuovo cortile del padiglione “Livorno” presso la Casa Circondariale di Napoli - Poggioreale.
Presente alla cerimonia il Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Stefano Carmine De Michele, che ha scelto il Distretto di Napoli come tappa, dopo Lazio e Abruzzo, di un più ampio ciclo di visite istituzionali negli istituti dello Stivale, partendo da Poggioreale.
La visita costituisce un segnale concreto di attenzione verso le realtà carcerarie del Distretto, tra i più vasti e complessi d’Italia. Rappresenta inoltre un’importante occasione di confronto tra l’Amministrazione penitenziaria, la Magistratura e gli operatori del sistema giustizia.
Nel corso dell’incontro, sono stati affrontati temi di primaria rilevanza: il sovraffollamento, le condizioni di sicurezza, le esigenze del personale penitenziario, le problematiche sanitarie, le attività trattamentali e i percorsi di rieducazione e reinserimento sociale dei detenuti.
Il Presidente De Michele, dopo aver inaugurato ufficialmente il nuovo cortile con il simbolico taglio del nastro, ha voluto visitare in modo approfondito i padiglioni della Casa Circondariale. Dopo aver ascoltato le istanze provenienti dall’istituto, ha assicurato il proprio impegno nell’affrontarle con la massima disponibilità e concretezza.
La Presidente della Corte d’Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli: “Ringrazio Stefano Carmine De Michele per la sua presenza e attenzione per gli istituti del Distretto. Sono certa che fornirà risposte adeguate alle necessità che sono state manifestate nel corso di questa giornata. Poggioreale è oggi uno dei penitenziari più affollati d’Europa, con oltre duemila detenuti ospitati. Tuttavia, è anche una realtà viva, dinamica, dove si sperimentano percorsi di recupero e di riscatto. Il progetto Evasioni Creative, ideato e curato dall’artista napoletano Lello Esposito, da anni attivo nel sociale, offre ai detenuti uno spazio espressivo libero, simbolico, proprio in un luogo dove tutto è regolato e scandito. Di grande valore anche l’iniziativa Parole in libertà, realizzata in collaborazione con il quotidiano Il Mattino, che consente ai detenuti di scrivere e raccontare la propria storia, pubblicandola su una testata nazionale. Con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, è attivo Valiamo la pena, un ciclo di incontri tra detenuti e docenti su temi culturali, filosofici e civili. Un’esperienza di dialogo profondo tra il carcere e il mondo accademico, in cui il pensiero diventa strumento di trasformazione e apertura. Accanto alle attività culturali, si sviluppano anche esperienze professionalizzanti, come la pizzeria interna: nata come esperimento formativo, è oggi un laboratorio reale di lavoro e reinserimento. L’offerta trattamentale è completata da percorsi che permettono ai detenuti di proseguire gli studi o acquisire nuove competenze, fondamentali per una piena e consapevole reintegrazione nel tessuto sociale. Infine, va evidenziato un importante esempio di collaborazione interistituzionale: la firma del protocollo con il Comune di Procida per il recupero dell’archivio storico, che unisce tutela della memoria e reinserimento sociale, nel segno della cultura e del rispetto delle radici”.
“In quest'ottica di fornire una seconda possibilità – ha proseguito la Presidente-la Corte d’Appello, il Tribunale di Napoli, l'UIEPE Campania e la Regione Campania hanno firmato - quest'anno - un protocollo volto a incentivare l’inclusione sociale e la stipula di convenzioni per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità (LPU) da parte di imputati, anche sotto il percorso della messa alla prova. La Corte ha stipulato con gli istituti di Poggioreale e quello di Secondigliano protocolli per l’effettuazione di lavori di pubblica utilità da parte dei detenuti nei locali del palazzo di Giustizia, riguardanti attività consistenti nel riordino e scarto dei documenti”.
Maria Rosaria Covelli ha infine sottolineato: “Tutto questo non sarebbe possibile senza l’impegno di tante persone: in primo luogo il direttore del carcere, Stefano Martone, la Provveditrice regionale Lucia Castellano, i Garanti dei detenuti Don Tonino Palmese e Samuele Ciambriello, il lavoro quotidiano della Polizia penitenziaria – mi auguro che vengano assegnati a questa struttura anche agenti di prima nomina -, degli educatori, dei volontari, delle associazioni, delle Università che collaborano con Poggioreale”.