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Castellone: "Mancano le risorse e la visione".

Anche in questo provvedimento non si investono risorse e le poche stanziate sono prese da altri fondi. Si continua a fare quel gioco delle tre carte al quale questa maggioranza ci ha ormai abituati. In più si prevede che per le nuove assunzioni al Ministero dell’Università vengano modificati i requisiti concorsuali ed eliminando il prerequisito dei siti di alta formazione specialistica, dottorato di ricerca, master di secondo livello, diploma di specializzazione. In un Paese che aspetta da questo Parlamento segnali che valorizzino il merito, questo è un brutto messaggio. L'ultimo articolo di questo decreto è poi quello più sorprendente: si prevede un nuovo inquadramento contrattuale per il personale non dirigenziale delle aziende ospedaliere universitarie che sarà inserito nel comparto sanità e mentre il personale già esistente lavorerà con inquadramento nel comparto università e ricerca. Questo vuol dire creare delle disparità di retribuzione e di oneri tra personale che svolge le stesse funzioni, ed è inaccettabile un atteggiamento simile che contribuirà alla fuga del personale sanitario dagli ospedali pubblici. Dovremmo parlare di investimenti in ricerca: il nostro Paese è ancora uno di quelli che investe meno in Europa, solo l’1,4% del PIL. Bisognerebbe rafforzare il diritto universitario: lo studio, soprattutto quello universitario, deve essere un diritto di tutti e non un privilegio di pochi. Se da parte del governo ci fosse una visione di futuro e la volontà di rafforzare il comparto università e ricerca noi saremmo certamente disponibili a lavorare insieme. Ma purtroppo così non è".
Lo ha detto la senatrice M5S Mariolina Castellone, vice presidente del Senato, nella discussione generale sul decreto in materia di università e ricerca, istruzione e salute.
  
 

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