"Cultural Heritage in the 21st Century".
In occasione della conferenza UNESCO sul Cultural Heritage in the 21st Century, che si tiene a Napoli dal quattro al sei giugno 2025, la Corte d’Appello e la Procura Generale ospitano presso i locali della Presidenza e della Procura Generale, nello storico Castel Capuano, la delegazione italiana.
Castel Capuano, uno dei luoghi più emblematici della storia partenopea, rappresenta da secoli un punto di riferimento dell’Amministrazione Giudiziaria cittadina. “Questo edificio – ha dichiarato la Presidente della Corte d’Appello – ha un valore simbolico profondo: è memoria viva della funzione giudiziaria, della sua continuità e della sua evoluzione. Oggi, accogliere qui una manifestazione dedicata al patrimonio culturale mondiale è motivo di orgoglio e riflessione.”
Le sale della Presidenza e della Procura Generale sono state recentemente oggetto di un accurato intervento di ristrutturazione, curato dalla Direzione Generale delle Risorse Materiali e delle Tecnologie del Ministero della Giustizia, attraverso l’Ufficio Periferico di Napoli.
“Un segnale concreto dell’impegno istituzionale nel valorizzare e preservare la funzione pubblica di questi spazi- hanno commentato Maria Rosaria Covelli e Aldo Policastro.
“Castel Capuano è ancora oggi in buona parte in uso al Ministero della Giustizia. Grazie al Progetto UNESCO, si stanno portando avanti importanti lavori di recupero, tra cui il restauro delle facciate interne e il ripristino del passaggio pedonale sulla storica piazza Enrico De Nicola. Un’opera di tutela che restituisce dignità e accessibilità a un bene collettivo, con l'auspicio che il Comune proceda alla intera riqualificazione dell'area circostante”.
Il Mezzogiorno d’Italia, come l’intero Paese, è custode di una straordinaria ricchezza culturale, fatta di testimonianze storiche, archeologiche, architettoniche e paesaggistiche. Una ricchezza, tuttavia, che convive con la fragilità: “Il nostro patrimonio – sottolineano la Presidente e il Procuratore Generale – è stato ed è tuttora bersaglio di traffici illeciti, depredazioni, infiltrazioni criminali e speculazioni.”
In questo contesto, il ruolo della giurisdizione si conferma essenziale: “Non solo attraverso l’azione repressiva, nel contrasto ai reati contro i beni culturali ma soprattutto in una prospettiva di prevenzione, protezione attiva e cooperazione. Legalità e cultura camminano insieme.”
Ogni volta che un bene culturale viene restituito alla collettività, ogni volta che un sito viene salvato dalla speculazione o che un’opera trafugata torna al suo luogo d’origine, “la giustizia compie una delle sue missioni più alte: ricucire il legame tra cittadini, storia e territorio.”
La Presidente e il Procuratore hanno infine voluto rendere omaggio “al lavoro quotidiano delle procure, delle sezioni specializzate, dei tribunali, delle forze dell’ordine e dei tanti operatori culturali che, con dedizione e competenza, difendono il patrimonio comune. Un impegno condiviso che rappresenta una vera alleanza civile per la tutela della nostra identità”.